C’è un reparto sul quale Stefano Pioli ha deciso di lavorare senza stravolgere gli automatismi della passata stagione. Perché se il portiere è arrivato dal mercato, a centrocampo ha cambiato il modo di giocare (senza un regista puro) inserendo una mezzala come Gerson e in attacco ha chiesto e ottenuto dalla dirigenza un esterno capace di saltare l’uomo e di affiancare Chiesa e Simeone, ecco che la difesa diventa almeno nei piani di inizio stagione quella zona del campo da aggiustare.
Ma non cambiare. Linea a quattro, Milenkovic spostato come terzino destro, la coppia centrale formata da Pezzella e Hugo e Biraghi che completa il reparto sulla sinistra. Sono loro i quattro baluardi del fortino viola. I difensori di Lafont, una delle novità più importanti direttamente dalla sessione estiva di calciomercato. Le idee del tecnico erano note. Blocco difensivo, terzini capaci non soltanto di difendere ma anche di spingere in fase offensiva e maggiore densità a centrocampo con la linea che diventa a tre durante la costruzione del gioco con uno dei due laterali (soprattutto Biraghi) che si spingono in avanti sulla mediana.
La difesa a tre e mezzo, insomma. Non certo una novità ma una tattica che in questa stagione dovrà affinarsi sempre più per sfruttare tutto il potenziale dei viola, specie nella fase di pressing sugli avversari. Ruolo decisamente delicato, quello della difesa. Che necessita di fiducia reciproca, di movimenti che si perfezionano soltanto con la continuità e l’affiatamento tra i suoi interpreti. Non è un caso, infatti, che il tecnico abbia deciso di intervenire sul mercato nell’ottica di avere a disposizione delle valide alternative ai titolari che, salvo clamorosi incidenti di percorso, saranno i quattro schierati nella gara d’esordio contro il Chievo.
Una linea che sarà confermata in blocco anche nella sfida di domani (ore 18) contro l’Udinese. Milenkovic è l’esempio di quel che chiede Pioli ai suoi difensori: rimanere compatti in fase difensiva ma assistere i compagni al momento del pressing nella metà campo avversaria. Il serbo infatti è andato a segno con un gran destro proprio dal limite dell’area, dove ha recuperato il pallone spazzato dalla retroguardia avversaria.
Pressing e superiorità numerica, appunto. Quella che il tecnico crea anche sui calci piazzati con gli inserimenti di Hugo e, soprattutto, di Pezzella abile di testa e sempre alla caccia del pallone. Le alternative portano i nomi di Diks e Laurini come terzini destri, Ceccherini centrale e Hancko terzino sinistro. Saranno loro i giocatori che Pioli chiamerà in causa per far rifiatare i quattro titolari.
D’altronde la stagione è lunga e ci sarà anche la coppa Italia da disputare. Insomma, tutti torneranno utili al momento della doppia competizione. Venticinque anni di media e tanta voglia di mettere al sicuro la porta di Lafont. Tutto parte dalla difesa, dalla quale il tecnico vuol ripartire palla al piede. E già domani, contro l’Udinese, il test sarà decisamente più probante per Pezzella e compagni.
Repubblica Firenze