Albert Gudmundsson ha vissuto una stagione 2024/25 profondamente diversa rispetto a quella precedente, passando da titolare inamovibile nel Genoa a profilo tecnico di rilievo in una rosa più ampia e competitiva come quella della Fiorentina. Il minutaggio complessivo è calato – da oltre 3.000 a circa 1.260 minuti in Serie A – dovuto ad alcuni infortuni ma i numeri – confermano che il rendimento dell’islandese, in rapporto al tempo giocato, è rimasto di ottimo livello.
Alla Fiorentina, Gudmundsson ha disputato 23 partite con una media di 54,5 minuti per presenza, contro gli 86,2 dell’anno prima. Le gare concluse restano solo tre (13% del totale), ma il suo apporto in termini offensivi è tutt’altro che trascurabile: con 0,43 gol segnati ogni 90 minuti, si posiziona al 9° posto in Serie A per media realizzativa. Un dato in linea con la scorsa stagione (0,42) e sintomo di grande efficienza in zona gol, pur con minutaggio spezzettato. Anche sotto il profilo degli Expected Goals (xG), la crescita è evidente: 0,45 xG per 90 minuti a Firenze contro lo 0,31 fatto registrare al Genoa. Costante il dato dei non-penalty xG (0,26), segnale di una capacità offensiva che si esprime al di là del tipo di contesto tattico.
Questi numeri indicano che, pur avendo giocato meno, Gudmundsson ha saputo mantenere una buona incisività ogni volta che è stato chiamato in causa. Il suo utilizzo più mirato – spesso a gara in corso – può riflettere una precisa scelta tecnico-tattica o una gestione legata alla condizione fisica. In ogni caso, Albert ha dimostrato di saper restare decisivo anche in un ruolo meno centrale, contribuendo in modo concreto alla manovra offensiva della Fiorentina.