
Arthur è un giocatore di sostanza. L’intelligenza tattica fa tutto il resto. Quando prende palla da destra la smista a sinistra e viceversa, molto in orizzontale ma con alcune verticalizzazioni che diventano decisive e che fanno la differenza. Può fare il suggeritore per Jack Bonaventura così come per gli esterni d’attacco, scegliendo di servire sempre dalla parte opposta rispetto a quella da cui riceve il pallone. A volte la sua manovra è tanto invisibile quanto determinante ed è una qualità che all’allenatore è piaciuta fin dal primo giorno in cui è arrivato al centro sportivo. Era il regista che Vincenzo Italiano stava cercando la scorsa estate e che «abbiamo voluto a tutti i costi» come lo stesso tecnico ha sottolineato, ricordando i giorni della trattativa.
È in prestito dalla Juventus e in città l’argomento relativo al suo futuro è quotidiano, vista la grande paura di non riuscire a trattenerlo in viola oltre il prossimo giugno. Al di là del diritto di riscatto fissato a 20 milioni di euro, c’è un ingaggio sui 5.5 milioni che è pesante e non è adatto alle casse della Fiorentina. Sarà una questione da affrontare seriamente verso la fine della stagione, per adesso i viola si godono il loro “architetto” in campo. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.