L’obbligata sostituzione di Kean non può essere un alibi per la Fiorentina, battuta dal Verona al 95′ per un incertezza difensiva e fino a quel momento salvata soprattutto dalla scarsa convinzione degli avversari, che si sono accorti tardi di poter vincere. La prestazione dei viola è stata pessima fin dall’inizio, ma la ripresa è stata sconcertante per il nulla proposto in avanti, la lentezza del gioco, gli spazi concessi nella propria trequarti.
La squadra di Palladino è alla terza sconfitta consecutiva: oggi è sesta, ma giovedì sarà raggiunta da Milan e Bologna che recuperano la loro sfida o scavalcata da una delle due. La rincorsa a un piazzamento europeo si sta sensibilmente complicando e, più che la classifica, lo dice ciò che si vede in campo. La Fiorentina sembra annoiata da se stessa, non cambia mai ritmo, non cerca una giocata. Vive passivamente la partita sperando di risolverla con un’invenzione estemporanea sfruttando magari la vena di Kean, ma è troppo poco. Il Verona per un tempo ha badato soprattutto a non concedere occasioni, poi ha capito che si poteva osare. E alla fine è stato premiato perché negli ultimi minuti ha insistito penetrando soprattutto sulla fascia destra viola. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.