Perché Rolando Mandragora, col sinistro caldissimo in queste settimane, si è tolto una gran soddisfazione segnando ai greci e ai bianconeri. Lo aveva già fatto salvando nel finale la Viola a Guimaraes. Rolly, napoletano, è uno dei pochi sopravvissuti all’epurazione degli uomini di fiducia dell’ex tecnico Vincenzo Italiano. Via Biraghi, Quarta, Ikoné, Kouame, Sottil, Kayode, La mezzala, come Parisi, è rimasta. Sembrava indietro nelle gerarchie, non al passo. E, invece, ora è insostituibile e si parla di allungamento di un contratto che scadrà a giugno del 2026. Mandragora alla Juve è stato snobbato anche se il club gli diede una maxi valutazione quando lo prestarono per due anni e mezzo all’Udinese. Per Palladino è indispensabile. Prima giocava in coppa. Ha già superato nel minutaggio Adli: 1157 contro i 1125 del francese in prestito dal Milan che ha patito un lundo infortunio a una caviglia che lo ha tenuto fuori un mese e mezzo. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.