I frutti non si vedono… Almeno in questo primo mese che ha portato più dolori che gioie alla Fiorentina e al suo tecnico Raffaele Palladino chiamato a una prova molto importante venerdì sera al Franchi contro il Lecce. Il tecnico, complici anche i malanni di Gudmundsson, Colpani, Adli e soprattutto Kean, dovrà affidarsi ora più che mai ai rinforzi arrivati dal mercato di riparazione. Che, però, fino a questo momento non hanno convinto.
Da Zaniolo a Fagioli, da Ndour a Pablo Marì. Giocatori di alto livello chiamati per fare la differenza e sostituire quei calciatori che con Vincenzo Italiano alla guida avevano raggiunto la finale di Conference League e il piazzamento in campionato che ha ridato il pass per la stessa coppa, ma che con Palladino non hanno offerto un rendimento particolarmente elevato anche se Jonathan Ikoné, passato al Como, proprio in Conference, è il bomber viola con quattro reti. Gli altri, da Biraghi a Quarta, da Sottil a Kouame, sono partiti, anche con qualche strascico polemico. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.