
Dopo le invenzioni arbitrali Fiorentina e Verona hanno lottato più che giocato. Nella squadra viola stavolta è mancato all’appello Ribery. Incapace di accendere la manovra. L’Hellas, invece, non ha trovato in attacco gli abituati punti di riferimento. Capaci di finalizzare o di aiutare la squadra ad alzarsi. Morale? Tanto pressing, tanti passaggi sbagliati, poca fluidità in entrambe le manovre. Il tema non cambia nella ripresa nonostante i tanti cambi. In mezzo a tanta confusione solo due lampi: una grande parata di Dragowski su conclusione a botta sicura di Lazovic (liberato da un bello scambio con il nuovo entrato Colley) e un colpo di testa fuori di poco di Milenkovic che resta uno dei migliori bomber della squadra viola.
Poi, il solito copione e cioè tanto possesso per la squadra di Prandelli, con Amrabat che sta crescendo nella versione di regista atipico e un paio di interessanti ripartenze della squadra di Juric molto imprecisa però negli ultimi venti metri. Il tecnico viola ha provato anche a rilanciare Callejon. Ma lo spagnolo è ancora molto lontano dalla condizione fisica migliore e continua a essere un corpo estraneo. Lo testimonia il fatto che in due occasioni è arrivato in ritardo su cross che il Callejon dei tempi di Napoli avrebbe finalizzato in maniera ben diversa. La classifica per la Fiorentina piange e prima dello stop ci sarà l’impegnativa trasferta con la Juve. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
Moviola Gazzetta, rigore per la Fiorentina? Una compensazione. C’era il secondo giallo a Bonaventura