Il centrocampista della Fiorentina, Micheal Folorunsho, ha parlato a Radio Bruno della sua esperienza alla Fiorentina e due suoi compagni. Dopo la prima parte della sua intervista (LEGGI QUI), ecco la secondo parte e le sue parole:
“Ho sempre sentito dire che quando giochi contro le big scatta qualcosa dentro di te, mentre con le squadre meno blasonate manca quel “fuoco”. Ne abbiamo parlato e siamo consapevoli che non possiamo continuare con questo andamento altalenante. Dobbiamo farci trovare pronti anche contro le squadre più piccole, perché ogni partita va giocata e vinta. L’obiettivo è affrontare tutte le gare con lo stesso approccio, indipendentemente dall’avversario.
Per quanto riguarda il ruolo, è fondamentale essere preparati. Cambiare posizione in campo può scombussolarti, è vero, ma il ruolo è soprattutto un limite mentale, lo ripeto. La preparazione mentale durante la settimana è essenziale. In base alla partita, decido come affrontare la sfida. Ora gioco in più ruoli con facilità, ed è un vantaggio per me. Tutti gli allenatori che ho avuto conoscono la mia duttilità. Mezzala e esterno destro? Sì, li conosco bene, ma il quinto non l’ho mai fatto, quindi non so dire se sarei adatto. Per quanto riguarda il tiro da fuori, è vero che ultimamente sto tirando poco, ma arriverà il momento giusto.
Siamo una squadra forte in ogni reparto. A centrocampo abbiamo tanti giocatori, ma questo non deve essere visto come un problema. Anzi, aumenta la competitività. È importante che il mister abbia diverse opzioni, poi sta a lui scegliere chi far scendere in campo. Contro l’Atalanta ci aspetta una gara difficile. Loro sono forti, ma siamo pronti e il mister ci preparerà al meglio. Daremo tutto in campo per regalare una gioia a noi stessi e ai tifosi.
Credo che possiamo arrivare fino in fondo alla Conference League, non dobbiamo nasconderci. È una competizione importante, anche se qualcuno la sottovaluta. Vincere una coppa europea non è da tutti, e in più ti permette di giocare l’Europa League il prossimo anno. Conoscevo già molti dei miei compagni qui a Firenze, come Zaniolo, Fagioli e Cataldi, che avevo conosciuto alla Lazio. Lo spogliatoio è pieno di bravi ragazzi, ci troviamo davvero bene insieme. Mi ha sorpreso Comuzzo: è così giovane, ma già impostato per una carriera importante. Io lo chiamo “il generale”. Poi c’è Gosens, che ha una mentalità incredibile: un vero leader, riconosciuto da tutti noi.
Kean sta facendo un campionato straordinario. Le sue qualità erano evidenti, ma quest’anno sta emergendo agli occhi di tutti. Non mi sorprende, sapevo che aveva queste potenzialità. Spero continui così e segni ancora di più. È un giocatore importante, sia per la Nazionale che per la Fiorentina, e sono davvero contento per lui.
Per quanto riguarda il mio futuro, l’ho già detto: voglio costruire qualcosa di importante con la Fiorentina. Ho sempre cambiato squadra in passato, ma ora voglio legarmi a una tifoseria e a un club. Sto benissimo qui a Firenze. La Champions? Sarebbe importante, ma alzare un trofeo con la Fiorentina sarebbe unico.
Il mio sogno calcistico? Giocare un Mondiale, vincere qualcosa in Europa e magari uno scudetto. Insomma, alzare un trofeo. Fare entrambe le cose? Mai dire mai.”