Benedetto Ferrara ha analizzato la vittoria di ieri a Bologna, sulle colonne di Repubblica. Ecco una parte del suo articolo. “Non c’è dubbio: questa vittoria è cibo per l’anima e accende la luce nella settimana che introduce alla sfida con la Juve. Sia chiaro: questo derby della mediocrità in altri tempi avrebbe rappresentato un calcio di serie B. Ma oggi è cambiato tutto e la pochezza tecnica è padrona del centro classifica della Serie A. Poi però ci sono quelli di altra categoria. Il Bologna avrebbe Verdi, che però è ko. La Fiorentina ha Federico Chiesa. La differenza la fa lui, con un assolo che cambia la prospettiva di una sfida decisa fino a quel momento da due portieri in confusione. Chiesa non aveva fatto un granché fino a quel momento, ma forse aveva già capito che sarebbe bastato trovare il momento giusto per mettere sotto i difensori di Donadoni. E così il giovane fenomeno della Fiorentina ha dribblato senza problemi due o tre birilli e ha forzato la storia di una sfida grigia come il cielo sopra Bologna. Beh, se c’era da dimenticare l’umiliazione col Verona la missione è stata compiuta. (…)
Naturalmente, oggi si farà un gran parlare dell’effetto Della Valle. I padroni vanno a trovare squadra e dirigenti e la Fiorentina ritrova i tre punti, per di più fuori casa. Tutto vero, se il proprietario è presente è tutta un’altra storia. Non ci vuole molto a capire il perché. In questo caso la questione è un po’ paradossale. In pratica i due fratelli padroni sabato sera hanno conosciuto per la prima volta i loro lussuosi stipendiati. Inutile ricordarlo: se un calciatore capisce che il primo a tenere alla sua prestazione è colui che comanda il tutto, la motivazione va da sé. In caso contrario tutto è più difficile. Naturalmente, la difficoltà della sfida di venerdì sera non sfugge a nessuno dotato di neuroni. Ma arrivarci secondo le regole della passione e non della depressione e della rabbia è fondamentale. Ancora non è chiaro se Adv tornerà anche al Franchi. Quello che è sicuro, invece, è che la sua presenza può fare molto bene. Non è questione di scaramanzia, è questione di passione”.