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Dzeko illumina l’attacco, impulsi positivi per Pioli a Vienna per una Fiorentina vincente in Europa

Fonte Foto: ACF Fiorentina

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Dzeko illumina l’attacco, impulsi positivi per Pioli a Vienna per una Fiorentina vincente in Europa

Redazione

24 Ottobre · 08:19

Aggiornamento: 24 Ottobre 2025 · 08:19

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La Fiorentina finalmente convincente centra la seconda vittoria in Conference League strapazzando 3-0 in trasferta il Rapid Vienna

Edin Dzeko a 39 anni e 7 mesi segna a Vienna contro il Rapid e diventa il settimo giocatore della storia ad arrivare a 60 gol nelle coppe europee. Gli altri sono Cristiano Ronaldo, Messi, Lewandowski, Benzema, Raul e Gerd Müller… e il solo pensiero mette le vertigini. Una bella storia ma per la Fiorentina conta più aver trovato una squadra nuova. Il 3-0 al Rapid, con gol di Ndour, Dzeko e Gudmundsson, pesa relativamente, perché i biancoverdi di Vienna sono davvero poca cosa: è utile giusto per restare in testa alla classifica di Conference. Più importante è il modo in cui la Viola è stata squadra, ha lottato, per una sera ha dimenticato l’ultimo posto in campionato. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
Rapid e Fiorentina saranno anche in mezzo a crisi simili ma hanno qualità tecniche troppo diverse. Basta fissare quattro giocate. Uno: l’uno contro uno di Dzeko che ha portato al primo gol. Il (modesto) portiere Hedl ha respinto, Ndour ha toccato in porta. Due: un arcobaleno lungo 50 metri di Fagioli, che ha portato la palla al guinzaglio nella sua metà campo e con un lancio ha messo in porta Piccoli. Tre: la girata di Edin per il raddoppio, su cross da destra di Fortini. Quattro: la transizione viola che, da Mandragora e Gudmundsson via Kouadio, ha generato il terzo gol di Gudmundsson. Il Rapid non ha mostrato nulla di questo livello e, quando ha preso la porta con Seidl, ha trovato De Gea, all’ennesima paratona della sua vita in viola.
Pioli ha visto tutto ma, di sicuro, è più interessato allo spirito della Fiorentina. A fine partita ha detto di aver visto una squadra che si aiuta, che in campo parla e lotta. Evidentemente cercava segnali dopo le sconfitte con Roma e Milan. Buon segno che tutto questo sia successo con una squadra da turnover, con Comuzzo-Mari-Viti in difesa, Fortini e Parisi sulle fasce, Kean e Gosens a guardare dal divano. Significa mettere pressione ai titolari, alzare il morale del gruppo, allungare la lista delle alternative. Quanto alla Conference, siamo a una tranquilla traversata del lago: la prossima partita sarà a novembre con il Mainz, poi ci saranno Aek, Dinamo Kiev, Losanna. Le onde alte arriveranno, semmai, in primavera.

 

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