Il male della Fiorentina siamo anche noi giornalisti.
Il motivo? Che nessuno in questi anni ha mai avuto il coraggio di fare domande scomode, di raccontare la realtà rifugiandosi dietro ad articoli di circostanza focalizzando l’attenzione su altre cose: il nuovo stadio ad esempio.
È un disastro sportivo dove dai media, ai tifosi, ai giocatori, all’allenatore, e alla società TUTTI hanno una colpa più o meno evidente.
Quando si contesta si cerca una reazione, una risposta… Ma questo silenzio sta generando apatia e sconforto che è molto ma molto peggio. Passa quasi nell’indifferenza perché: “Tanto ormai sono anni che è così”, basta. Adesso basta davvero. Firenze merita di più, e deve unirsi in una contestazione piena di passione. Anche ieri, parliamoci chiaro 1500 tifosi dopo qualche coro si sono dileguati… Non ci arrabbiamo più, non abbiamo più la voglia di sognare. A Pioli ieri non è stato chiesto perché non ha fatto giocare tizio anziché caio, oppure perché non ha intensificato la preparazione nella sosta, oppure se aveva qualcosa da dire a tifosi e proprietà. A Corvino dopo il mercato fallimentare non è stato chiesto come mai una squadra come l’Atalanta sia arrivata davanti. O magari perché ieri sera il divario sia ancora più evidente. Non è una questione di soldi ma di programmazione. Dal vivaio alla prima squadra. Perché Cognigni non fa “mea culpa” perché i Della Valle latitano da mesi e mesi???? Necessitiamo tutti di risposte.
La colpa è anche nostra, sebbene non ci è stato modo di rivolgere una domanda…
Io personalmente sono avvilito, sia come umile 22enne, sia come chi cerca ogni giorno di raccontare “Una parola in più sulla Fiorentina” sia come tifoso di Firenze e della Fiorentina.
Torniamo ad amarci, perché tutti noi stiamo voltando le spalle a noi stessi.
Disertare lo stadio contro la Juventus? Che nessuno si azzardi. La maglia va oltre tutte queste faccende.
I giocatori, la società, i giornalisti, e l’allenatore vanno e vengono… LA MAGLIA RESTA.
Gabriele Caldieron