Antonio Di Gennaro, ex centrocampista cresciuto nella Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Radio FirenzeViola delle difficoltà della squadra di Stefano Pioli.
Pisa-Fiorentina è finita in pareggio: il bilancio attuale parla di tre punti in cinque giornate, si deve ripartire da qui?
“E’ normale, si deve vedere le prestazioni, la classifica, al netto dell’arrivo della Roma, che è una squadra nuova, ma con un allenatore che ha già dato ai suoi giocatori un’idea chiara di gioco. Parlando della classifica, è una classifica che piange. Adesso c’è la Conference League, che è un obiettivo della società da inizio anno, però siamo ancora lontani dalle altre squadre, che a differenza della Fiorentina pressano e hanno più intensità. Sicuramente c’è qualcosa da migliorare in fretta. Altrimenti, ti ritrovi nella situazione di dover risalire la classifica con la complicazione ambientale, che può essere controproducente per i calciatori. Io credo che dal mercato siano arrivati giocatori buoni, ma forse mancano dei leader o giocatori di grande esperienza in squadra. Uno di questi è Dzeko che con la sua esperienza può aiutare la squadra nel riprendersi. Ho visto delle cose positive rispetto alla partita con il Como, ma ancora manca molto per essere al livello delle altre, in particolare dal punto di vista fisico”
Fiorentina, il discorso fisico e la gestione della partita contro la Roma
Si può fare un discorso di problema fisico o è una scelta quella di partire a marce basse nelle prime di campionato?
“Adesso Pioli chiede un possesso palla e un palleggio più dinamico, perché quando ti vengono ad attaccare, a pressare, se non hai il passo giusto diventa difficile uscire palla il piede e permettere alla squadra di esprimersi. Il discorso fisico ancora non è venuto fuori, però bisogna iniziare a parlarne. Si è visto bene con il Como, quando hanno preso il pallino del gioco in mano, non siamo più riusciti a creare niente. Questo porta un giocatore come Kean a non avere le occasioni che aveva l’anno scorso”
Pioli ha detto “la squadra non è ancora squadra”, ma come si può dire una cosa del genere di un gruppo che si è formato a luglio?
“Dire che non siamo ancora squadra è preoccupante, ma credo che Stefano sa che la squadra non sta rendendo come dovrebbe per gli obiettivi fissati. Ora arriva la Roma e se contro Gasperini non riesci ad avere un ritmo alto loro vanno a nozze e poi se Gudmundsson non inizia a saltare l’uomo è un problema, perché non riesci mai a creare superiorità numerica. Al momento la Fiorentina pecca nel non essere una squadra compatta che la porta ad avere tre punti in campionato”.
