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Corvino su Vlahovic: “Critiche eccessive. Alla Fiorentina dove cacciarlo dal campo, mai nessuno così”

Rassegna Stampa

Corvino su Vlahovic: “Critiche eccessive. Alla Fiorentina dove cacciarlo dal campo, mai nessuno così”

Redazione

1 Agosto · 11:50

Aggiornamento: 1 Agosto 2025 · 11:50

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"Le critiche ne hanno frenato l’ascesa? Certo! Ma sarebbe stato così per chiunque"

Pantaleo Corvino, ex direttore sportivo della Fiorentina, ha così parlato ai microfoni di Tuttosport: “Da dirigente mi è capitato di affrontare diversi momenti complessi. Due in particolare mi hanno cambiato la vita: parlo delle morti di Davide Astori e Graziano Fiorita. Quando accadono queste tragedie è davvero difficile riuscire a voltare pagina. Ti rendi conto del valore delle cose. E il calcio non può che passare in secondo piano. Due ferite che resteranno per sempre aperte… Sono tornato qui a Lecce dopo le esperienze a Firenze e Bologna perché il presidente Sticchi Damiani aveva bisogno di me in un momento in cui la squadra era tornata in Serie B. Mi chiese anzitutto di riportare stabilità economica, di rendere il club sostenibile. Poi i risultati hanno superato qualsiasi tipo di aspettativa a livello sportivo e finanziario. La consideravo una sfida con me stesso. Volevo che il territorio fosse orgoglioso della sua squadra. E così mi sono imposto di riportarla dove l’avevo lasciata. È un orgoglio per me vedere come stia crescendo il club giorno dopo giorno. Da poco è anche partito il progetto per il nostro centro sportivo: al rientro dal ritiro i giocatori potranno già allenarsi su uno dei nuovi campi che stiamo costruendo.

Ogni squadra, prima o poi, si ritrova inevitabilmente alla fine di un ciclo. È successo a me alla Fiorentina, dopo quattro qualificazioni in Europa, e sta succedendo in questi anni alla Juventus. Questo comporta delle turbolenze fisiologiche che richiedono un certo tipo di gestione. Vlahovic? Un’operazione di cui vado ancora oggi orgoglioso. Quello che posso dire è che le critiche servono sempre, perché ti stimolano a migliorarti. Ma se analizzo il suo caso, mi sembra davvero esagerata la mole di rimproveri che gli sono stati rivolti. La Juve sta cercando di ricreare i presupposti per tornare a vincere, e credo che Vlahovic abbia contribuito in questo senso. Basta vedere il numero di reti che ha fatto: dal suo arrivo ha segnato sempre un gol ogni 2/3 partite. Come si fa a chiedergli di più?! È difficile trovare un attaccante più prolifico in una fase di ricostruzione simile. Ma poi parliamo di un ragazzo giovane… Le critiche ne hanno frenato l’ascesa? Certo! Ma sarebbe stato così per chiunque. Lui ha sempre dimostrato una voglia smodata di imparare e migliorarsi. Quando lavoravo alla Fiorentina il mio ufficio dava sul campo di allenamento e mi capitava di vederlo a fine seduta allenarsi da solo contro il muro. Una roba che non ho mai visto fare a nessuno. Dovevo cacciarlo dal campo altrimenti sarebbe rimasto lì fino a notte. Gli urlavo dalla finestra di smetterla e di andare a cambiarsi. Le critiche oggi hanno davvero superato ogni limite. E questo mi dispiace. Cosa farei ora fossi in lui? Non spetta a me giudicare. Credo che la Juve sappia bene cosa fare. Ora è arrivato Modesto, un dt che stimo molto. Sono sicuro che in bianconero farà bene”.

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