Il mister, che ha concesso due giorni liberi al gruppo, sa bene come Firenze e i fiorentini vivano il calcio e anche per questo, tanto per venire a uno dei temi argomento di dibattito, ha voluto fin da subito alzare l’asticella. Questa infatti è una città ambiziosa, tendente alla sopravvalutazione di sé e che accetta malvolentieri il non poter competere con le più forti.
E poi in estate c’era bisogno di riaccendere l’entusiasmo ed ecco allora spiegate quei riferimenti alla Champions che per qualcuno hanno creato un carico di aspettative che sta schiacciando la squadra. «Le pressioni devono essere un privilegio — ha ribadito l’allenatore della Fiorentina — se diventano un limite abbiamo un problema». Come dire: se l’obiettivo (per altro dichiarato) è alzare il livello il primo passo dev’essere quello: farsi le spalle larghe.
Senza che la corsa alla qualificazione alla Champions League sia un obbligo (non può esserlo) ma coltivando l’ambizione di provarci e tenendo presente che in avvio le difficoltà esistono per tutti. Basta pensare, tanto per citare le squadre già affrontate, al Torino che vince a Roma o al Cagliari steso dal Napoli solo al 95. Lo scrive il Corriere Fiorentino.