Al termine della gara contro il Como dalla tribuna piovono fischi e accuse a Palladino. E’ lui l’imputato numero 1: “L’effetto non è lo stesso della gara con il Torino, quando al fischio finale il tecnico fu subissato di fischi, ma anche stavolta dalle tribune piovono accuse sull’allenatore. Raffaele Palladino è il primo a finire sul banco degli imputati per la terza sconfitta in stagione al Franchi e l’assenza del capocannoniere viola non pare una giustificazione sufficiente”.
L’allenatore Palladino non si sottrae alle responsabilità dopo la brutta sconfitta contro il Como, mentre Milan e Bologna si avvicinano in classifica. Il tecnico ammette di non essere riuscito a trasmettere la giusta energia alla squadra, definendo la prestazione negativa e sottolineando la necessità di lavorare con più intensità. Anche la dirigenza, per voce di Pradè, esprime delusione più che rabbia, riconoscendo i meriti del Como ma evidenziando la totale assenza di determinazione da parte dei viola.
L’obiettivo resta chiaro: evitare un finale di stagione anonimo e competere al meglio sia in campionato che in Conference League. Palladino prova a spiegare alcune scelte, come l’adattamento forzato di Zaniolo nel ruolo di prima punta per sopperire all’assenza di Kean. Il tecnico evidenzia anche le difficoltà di Cataldi, al rientro dopo un lungo stop, e la crescita di Fagioli quando è stato arretrato. Nonostante un secondo tempo con maggiore possesso palla, la Fiorentina non è riuscita a creare pericoli concreti contro un Como ben organizzato. Inoltre, l’infortunio di Gudmundsson, debilitato da una settimana di febbre e poi costretto al cambio per una botta alla schiena, ha complicato ulteriormente la gestione della partita. Lo scrive il Corriere Fiorentino.