E così veniamo alla ricostruzione di quanto successo la settimana scorsa e alle ore che hanno portato la Fiorentina dalla sfida persa in casa col Lecce alla trasferta di Mainz. Non era passato inosservato infatti l’arrivo al centro sportivo dello stesso Kean (era mercoledì mattina, vigilia del match in Conference) a bordo di un pulmino della società quando in teoria, visto che il gruppo era in ritiro da domenica sera, avrebbe dovuto essere già all’interno. Tanto che in molti avevano pensato a qualcosa di strano e perché no, ad un comportamento a dir poco discutibile.
E invece no. Molto più semplicemente, il centravanti viola aveva momentaneamente lasciato Bagno a Ripoli per andare a sottoporsi a degli esami dopo un problema accusato molto probabilmente lunedì. Test che per fortuna hanno dato esito negativo, e non a caso Kean è stato regolarmente convocato per la trasferta in Germania anche se tutti (dirigenti e Galloppa ne avevano ovviamente parlato) sembravano d’accordo nel non correre il minimo rischio.
È stato il giocatore, a spingere per entrare. Anzi, fosse stato per lui sarebbe sceso in campo addirittura dall’inizio. Un atteggiamento che se non altro rappresenta una garanzia per il resto della stagione perché testimonia quanto ci tenga a trascinare la squadra fuori dalla crisi ma che, alla luce di quanto successo, ha poi pagato con lo stop. Un colpo banale, tentando una conclusione, esattamente nel punto doveva già aveva accusato dolore. Una botta fastidiosissima, dalla quale non è riuscito a recuperare. Né per Genova (e come detto sabato sera la dirigenza era a dir poco innervosita per quanto successo), né per la Nazionale. L’obiettivo adesso è prendersi queste 48 ore libere per curarsi al meglio e quindi approfittare della sosta per guarire senza accelerare i tempi e per affinare la condizione in vista della Juventus. Una partita speciale. Per lui, e per la Fiorentina. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
