
Sarà anche vero che non è con i numeri che si spiega il calcio. Eppure, se letti con attenzione, aiutano (parecchio) a capire il perché di certi risultati. Quelli della Fiorentina, per esempio, sono una chiave di lettura molto utile nell’analisi di una classifica che continua a fare paura.
Si parte da qui, quindi. Da quei 22 punti che, dopo 22 giornate, fanno una media tanto precisa quanto inquietante: 1 punto a partita, che potrebbero essere 38 alla fine. Abbastanza forse per salvarsi (il Lecce lo scorso anno è arrivato terzultimo con 35) non certo per raggiungere l’obiettivo indicato da Commisso all’inizio della stagione. Per «far meglio dell’anno scorso» infatti (quando i viola chiusero a quota 49), da ora in avanti servirebbe un deciso cambio di passo. Pezzella e soci chiusero la scorsa stagione con una media di 1,28 punti a gara. Non tanti ma oggi come oggi anche tenere quel passo sembra un miraggio. Basta pensare alle ultime cinque giornate: la Fiorentina ha raccolto 4 punti, frutto di una vittoria (Crotone), un pareggio (Torino) e tre k.o. (Napoli, Inter e Samp). La tendenza insomma, è addirittura peggiore del dato complessivo. Con un’aggravante: il rendimento in trasferta. Con 6 punti in 11 match i viola sono la seconda peggior squadra dietro il Cro-tone (2). Un quadro preoccupante, che non migliora analizzando quanto fatto da quando sulla panchina è arrivato Cesare Prandelli.
Il mister ieri era alla quindicesima presenza e, in questo scorcio di campionato, ha raccolto soltanto 14 punti: 0,93 di media a partita, con sole 3 vittorie. Con 22 reti fatte, quello viola, è il secondo peggior attacco della Serie A. Soltanto il Parma ha fatto peggio. Eppure, e qua torniamo alla produzione offensiva, la Fiorentina non è tra le squadre che tira meno. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
Corriere Fiorentino, Dragowski non fa il Drago e la Fiorentina perde contro la Sampdoria