
Non a caso, quello di «Drago», è stato il primo rinnovo dell’era Commisso. Su di lui infatti si erano mossi in parecchi. Dalla Premier in particolare, nell’estate del 2019, Bournemouth e Southampton misero sul piatto (quasi) 15 milioni pur di strapparlo ai viola. Dopo qualche tentennamento però, e grazie al colloquio con Pradè, «Bart» decise di firmare il prolungamento fino al 2023. Qualche mese fa, poi, altre offerte, e altri rifiuti. Del club, ma anche dello stesso giocatore.
Dragowski infatti sta benissimo a Firenze, adora la città, e ha un sincero senso di riconoscenza nei confronti di chi ha dimostrato tanta fiducia in lui. Per questo è pronto a sedersi al tavolo (alla fine del campionato) per discutere di un ulteriore rinnovo, fino al 2025. Per questo, oggi, Dragowski (arrivato a Firenze nel 2016 per 2,5 milioni) ha una valutazione che sfiora i 20 milioni. Innamorato della cucina italiana, del rap, molto legato al suo vice Terracciano e con quella barba sempre più ispida e lunga portata in onore dei vichinghi («voglio diventare uno di loro» disse un giorno) Drago oggi è uno dei leader dello spogliatoio. Una colonna portante sulla quale poggiano molte delle speranze viola. Per il presente, certo, e per il futuro. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
Corriere Fiorentino, Cutrone, la Sampdoria è in pole. Il futuro lo decideranno Fiorentina e Wolves