
La (pazza) idea insomma, anche se nessuno ne vuol sentir parlare, è inseguire fino a quando sarà possibile il sogno Champions o, comunque, un piazzamento che permetta di salire un altro gradino. Il motivo è semplice: se la partecipazione alla minore delle competizioni europee (e l’essere arrivato in fondo) ha portato con sé un aumento dei ricavi pari al 48%, riuscire a qualificarsi per l’Europa League (per non parlare della coppa dalle grandi orecchie) vorrebbe dire fare un altro, importantissimo, salto di qualità. Dal punto di vista tecnico, ovviamente, ma anche e soprattutto economico. La sensazione insomma, è che se si trovasse costretta a scegliere la Fiorentina darebbe la priorità al campionato. Sia chiaro, ciò non significa trascurare le coppe. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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