Dopo il turno di riposo in Conference League contro il Polissya, dove Pioli aveva preferito schierare Ndour per gestire le energie, il bosniaco torna dal primo minuto a Cagliari. La scelta è anche legata alla squalifica di Kean in coppa, che renderà Dzeko indispensabile nella prossima gara europea. Con le sue 53 presenze della scorsa stagione al Fenerbahce, l’attaccante ha già dimostrato la mentalità di chi non vuole mai fermarsi.
A guidare l’attacco viola ci sarà dunque un tridente di alto livello: Dzeko e Kean davanti, con Gudmundsson alle spalle. Una scelta che si intreccia con la storia personale del bosniaco, che ha spesso punito il Cagliari in carriera con gol decisivi. Contro i rossoblu, infatti, ha collezionato sei vittorie e due pareggi in otto sfide, segnando reti importanti sia con la Roma che con l’Inter. Un dato che Pioli conosce bene e che rafforza la convinzione di puntare sull’esperienza del centravanti.
Per Dzeko, la nuova avventura in viola si lega anche a un obiettivo personale di grande prestigio: raggiungere le 1.000 presenze in carriera. Con i 30 minuti disputati in Conference, è arrivato a quota 979 partite tra club e nazionale maggiore, con ben 437 gol realizzati. Ne mancano 21 per il traguardo tondo, a conferma di una carriera vissuta sempre ad altissima quota e con la solita missione: segnare. Lo scrive il Corriere dello Sport.