La sconfitta della Fiorentina per 2-1 contro il Venezia ha scatenato la dura contestazione dei tifosi viola, presenti al Penzo sotto una pioggia battente. Fischi assordanti e cori di disapprovazione – tra cui il classico “Fuori le p…” – hanno accompagnato il ritorno negli spogliatoi di una squadra accusata di mancanza di spirito e orgoglio. I giocatori, rimasti per qualche minuto sotto la curva, si ritrovano ora al nono posto in classifica con 59 punti, tre in più dello scorso anno ma con una posizione in meno, e con l’Europa sempre più lontana.
Il tecnico Raffaele Palladino, confermato da Commisso a prescindere dal finale di stagione, ha commentato con amarezza la gara. Ha sottolineato come il primo gol del Venezia fosse viziato da un tocco di mano e avrebbe dovuto essere annullato, definendolo un episodio decisivo. Nonostante l’impegno e la reazione, come il palo colpito dopo lo svantaggio, la Fiorentina non è riuscita a recuperare. Palladino ha difeso i suoi giocatori, inclusi 1 subentrati, e ha attribuito parte del calo alla stanchezza mentale e fisica causata dall’eliminazione in Conference League.
Dal punto di vista fisico, la squadra ha pagato le assenze pesanti di Gudmundsson e Kean, entrambi fermi per problemi muscolari post-Betis. Palladino ha espresso fiducia nel gruppo e nelle residue speranze europee, invitando i suoi a dare il massimo nelle due gare rimaste contro Bologna e Udinese. Nonostante i risultati deludenti, il tecnico si è detto positivo, ribadendo che ciò che conta non è il contratto ma il lavoro e l’impegno quotidiano. Ha chiuso con un appello alla squadra per non mollare e provarci fino alla fine. Lo scrive il Corriere dello Sport.