Su quello che abbiamo visto sul campo di Leskovac meglio stendere un velo pietoso. Anzi, ci correggiamo: una cosa decente c’è, il secondo gol viola (finalmente) di Nzola, su rigore, arrivato all’alba della partita. L’angolano si è procurato il penalty (la sua cosa migliore) e poi lo ha realizzato (con un’esecuzione da brividi). Oltre a questo, niente. Perché la Fiorentina ha giocato una partita incomprensibile, avendo davanti una delle peggiori squadre fra quelle che partecipano a una coppa europea. Strapazzato all’andata 6-0, il Cukaricki poteva e doveva essere ancora un avversario da prendere a pallonate. Serviva una goleada, per rinforzare la differenza reti generale, teoricamente utile in una volata a tre squadre per un solo accesso alla qualificazione diretta. Invece la Fiorentina ha giocato senza voglia, senza anima, senza concentrazione, senza spunti. Lo scrive il Corriere dello Sport.