
Una dura analisi quella proposta da Alberto Polverosi sulle pagine de Il Corriere dello Sport-Stadio, all’indomani della sconfitta contro l’Atalanta: “Un’ora da squadra qualunque, con un gioco qualunque, senza soffrire, senza attaccare, senza giocate, senza un uomo capace di saltare l’avversario. Un’ora di Fiorentina tiepida, sconfinante nell’anonimato. Due problemi in casa viola: il primo, i 10 giorni della verità. Quella con l’Atalanta era la prima di 4 partite decisive in 10 giorni, giovedì gli Hearts, il lunedì seguente la Lazio e poi ancora gli Hearts. Se non vincono in Coppa, i viola sono fuori anche dall’Europa mentre dal campionato, vista la posizione di classifica e vista la condizione generale della squadra, non possono aspettarsi chissà cosa”.
Poi l’attenzione si sposta sul capitolo centravanti, tasto divenuto ormai dolente in casa Fiorentina, commentando in particolar modo la “bocciatura” di Arthur Cabral: “Il secondo, che poi è il solito dall’inizio della stagione: il centravanti. Italiano ha scelto di nuovo Kouamé lasciando in panchina sia Cabral (l’unica prima punta rimasta a lavorare a Firenze durante la sosta delle nazionali e ultimo a entrare in campo) che Jovic. Per Cabral, più che una bocciatura è sembrata una stroncatura. Non gli piace, è evidente”.
GASPERINI ACCUSA: “FUORI DALL’EUROPA PERCHÈ ALLA FIORENTINA HANNO REGALATO 3 GOL SU 5 CONTRO DI NOI”
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