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Commisso senza Barone vede distruggere sogni per la Fiorentina che rimarranno irrealizzati 

Rassegna Stampa

Commisso senza Barone vede distruggere sogni per la Fiorentina che rimarranno irrealizzati 

Redazione

21 Marzo · 08:22

Aggiornamento: 21 Marzo 2024 · 08:22

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Commisso è voluto tornare in Italia a tutti i costi per salutare e accompagnare Joe nelle sue ultime ore da fiorentino

Commisso e Barone hanno acceso insieme il sogno Fiorentina, quando nel 2019, il proprietario della Mediacom decise di puntare sull’avventura del calcio italiano. Rocco acquistò la società dalla famiglia Della Valle, poi aveva bisogno di qualcuno a cui affidare tutto. La rinascita, la gestione e la programmazione del club e quel qualcuno fu proprio e subito Joe Barone. Firenze e la Fiorentina erano sicuramente altra cosa rispetto alla prima avventura sportiva in coppia, negli States, al Cosmos. Ma a Barone erano stati sufficienti pochi mesi per capire come lui e la Fiorentina avrebbero dovuto vivere e sicuramente provare a cambiare i meccanismi del calcio italiano. Commisso, mentre Firenze gli passa davanti per un saluto, un abbraccio e un’overdose di affetto, rivede tutto quello che con Barone sono riusciti a fare. Rivede quei sogni diventati realtà come il Viola Park e una squadra che corre in Europa, ma rivede anche quei progetti che la morte di Barone si è portata dietro e che in qualche modo rischiano di rimanere sogni. Irrealizzati.

Commisso è voluto tornare in Italia a tutti i costi per salutare e accompagnare Joe nelle sue ultime ore da fiorentino. Da cittadino del mondo del pallone. Commisso è voluto tornare in Italia e ieri mattina, all’alba, quando il suo aereo è atterrato a Firenze, si portava dentro un dolore lacerante. Un dolore difficile da sopportare costruito su un contrasto di sensazioni incredibili e devastanti. I primi viaggi, i primi sbarchi a Firenze, quelli dell’inizio della sfida, dei sorrisi, delle battaglie da vivere con il ’fratello’ Barone, avevano fatto spazio a questo viaggio del dolore. Di un ritorno a Firenze che portava sì ancora applausi. Ma quegli applausi che hanno accompagnato il dolore al momento di dire addio a Joe. Lo riporta La Nazione. 

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