L’ex Presidente della Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori, ha rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano, dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi.
“Era prima di tutto un grandissimo imprenditore e tutto il resto era una derivazione del suo talento. Il calcio, la politica, il cinema, sapeva fare tutto, era un mago della comunicazione e degli affari”.
Sul Terzo Polo televisivo: “Sapevamo che l’arrivo di Internet avrebbe ridimensionato la funzione della Tv e pensavamo di anticipare il cambiamento. Io avevo un terzo delle azioni di Sky, avevamo pensato a una una piattaforma on demand con tv, cinema, sport, spettacolo, eccetera. Un’offerta simile a quella che poi ha realizzato Murdoch. Berlusconi aveva già troppi impegni, i suoi uomini non gli trasferivano le informazioni giuste e poi venne a mancare Carlo Bernasconi, proprio la persona che avrebbe dovuto occuparsi della sintesi. Finì tutto per questo”.
Sui suoi rapporti con Berlusconi: “Non ho mai litigato con lui, fin quando era concentrato sul cinema abbiamo avuto rapporti strettissimi. Ricordo poi che quando morì mio padre, lui venne a Firenze e si unì alle persone che portarono la bara nella sistemazione provvisoria nel cimitero di Soffiano .Una volta prendemmo un aereo privato per andare insieme alle Bermuda, era un amante della compagnia e degli amici. Le donne? Vi racconto questa: mai, dico mai, lui mi ha raccomandato una ragazza per farla lavorare nel cinema. Beh certo, penserete, tanto aveva le televisioni”.
Sul calcio: “Lui mi chiedeva sempre Rui Costa e io gli rispondevo di no. Poi però se l’è preso. Certo, anche perché si sono portati via tutto quello che era mio. Ma questa è un’altra storia, per raccontarla avremmo bisogno di una pagina, anzi di un giornale intero”.