Il numero dieci non basta a legare Gaetano Castrovilli alla Fiorentina ma è un ottimo punto di partenza. Dopo il burrascoso addio di Federico Chiesa, che ha lasciato forti strascichi, all’orizzonte si profila un probabile addio con Nikola Milenkovic. Fin qui dal serbo non è mai davvero arrivata un’apertura per prolungare il contratto in scadenza nel 2022.
Proprio per questo, la società è intenzionata a rendere sempre più solide le proprie basi e Castrovilli ha tutto per diventare un simbolo. Il suo inizio è stato spumeggiante, si è imposto proprio in contemporanea con l’arrivo di Rocco Commisso. «Gaetà», così lo chiama il presidente, è diventato il suo gioiello al posto di Chiesa che con i viola ha sottoscritto un rinnovo propedeutico alla cessione, non per sposarne i progetti.
Esattamente un anno fa, dopo sette partite, la Fiorentina ha rinnovato a Castrovilli il contratto fino al 2024. Un accordo basato su una parte fissa e bonus legati alle presenze e al rendimento. «Ripercorrere la carriera di Giancarlo Antognoni sarebbe fantastico. Mi farebbe piacere essere un simbolo della Fiorentina» disse lui, ancora incredulo per la fiducia ricevuta dal club. La società non ha mai avuto dubbi su di lui, nemmeno quando alcune grandi squadre nei mesi scorsi si sono avvicinate. Aurelio De Laurentiis è fortemente invaghito di lui, farebbe carte false per portarlo al Napoli. Ci hanno pensato anche l’Inter e alcuni club inglesi, ma Rocco Commisso non ci sente su questo fronte. Ancora non è stato programmato un incontro con Michelangelo Minieri, agente di Castrovilli, ma nei prossimi mesi una modifica al contratto ci sarà. Innanzitutto per prolungare la scadenza, con la massima durata possibile. E poi per rivedere l’ingaggio (oggi Gaetano percepisce poco meno di 1,5 milioni). Un riconoscimento economico che avrà il valore di una gratifica ma allo stesso tempo il significato di un’investitura. Per tornare a poter trattenere i giocatori migliori è anche necessario fare un percorso che riporti assiduamente la squadra in Europa. Questi obiettivi Commisso li ha raccontati fin dal suo sbarco a Firenze e anche se non è stato fissato già per questa stagione, il sentiero da seguire è quello. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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