Incredibile, ma Napoli. Nel giorno del trentennale del primo scudetto azzurro, i protagonisti di quella storica cavalcata sono stati lasciati fuori dallo stadio San Paolo. Bruscolotti, Giordano, Renica, Ferrario e gli altri campioni di Italia del 1987 avevano trascorso la giornata in città tra un giro a bordo del pullman scoperto e due visite istituzionali in Comune ed in Regione. Il programma prevedeva nel pomeriggio una visita nell’impianto di Fuorigrotta ma a pochi minuti dalle fatidiche 17.47 – l’orario nel quale Pairetto sancì la fine del match con la Fiorentina e quindi diede il via alla festa – le porte del San Paolo si sono sbarrate dinanzi a quelli che erano e sono gli idoli di una città intera. A chiudere le porte, gli addetti della Napoli Servizi, società che lavora per il Comune di Napoli.
Il Comune, nella persona dell’assessore allo sport Ciro Borriello, ha spiegato che il terreno di gioco – già negato in precedenza dal Napoli – le aree circostanti – quindi la pista di atletica – sono di pertinenza esclusiva del club di De Laurentiis. L’amarezza di Bruscolotti e degli altri scudettati era palpabile: “Il Comune ci ha ricevuti ed onorati – ha detto Bruscolotti -. Se la decisione è di De Laurentiis, è l’ennesima dimostrazione di quanto lui abbia a cuore la storia del Napoli. Dovrebbe vergognarsi. Un appello a lui? No, è meglio rimanere fuori”.
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