Edoardo Bove, sui canali ufficiali della Fiorentina, ha partecipato al format Gimme 5, rispondendo a 5 domande. Queste le parole del centrocampista viola:
“Il messaggio di mio padre prima di ogni partita? Mi scrive sempre «In bocca al lupo per la partita, Sempre a testa alta». Io gli rispondo «Crepi il lupo». Sono diventato centrocampista perché mi piaceva stare al centro del gioco, mi annoiavo nelle posizioni più laterali e ho sempre provato a stare più al centro del campo possibile e toccare più palloni possibili. Cosa avrei fatto sei non fossi diventato calciatore? Facevo calcio e tennis insieme, ma forse avrei provato a fare il tennista. Non so però con quali risultati e a che livello sarei potuto arrivare, però se ti devo dire una cosa dico il tennista.
Il momento più difficile della mia carriera? Sono stati 2, gli infortuni sono stati difficili perché ti tengono lontano dal campo, che è la cosa più importante per me. Una volta nelle finali della Primavera mi sono rotto il braccio, ma sono riuscito a giocare con il tutore. Mi è crollato il mondo addosso. Il secondo, è sempre un altro infortunio, ma ero molto piccolo. Pregi e difetti di essere un calciatore della Fiorentina? Pregi giocare in un ambiente con tifosi speciali, con strutture tali da poter fare benissimo e crescere. La città è bellissima e si vive benissimo, poi il cibo è ottimo. A livello calcistico posso dire che è il posto perfetto per giocare a calcio. Difetti… non mi vengono in mente, non lo so, forse il fatto che hai un pochino di pressione per fare risultato, ma è un pregio-difetto, non è proprio un difetto. Ma come giusto che sia. Il colore preferito è il viola, lo è sempre stato. Nella squadra dove giocavo prima della Roma era viola”.