Un allenamento, una sgambata con degli amici, uno di loro che tossisce. Poi il lavoro, i sintomi influenzali durati «20-25 giorni», la quarantena di tutta italia e infine il test sierologico che rivela la positività al .
Lo ha raccontato Beppe Bergomi, 56 anni, in una chat su Instagram con Giacomo «Ciccio» Valenti: «Ho fatto il test sierologico 15 giorni fa e sono risultato positivo alle IGg e necoronavirusgativo alle IGm», cioè gli anticorpi che indicano rispettivamente la malattia pregressa e la malattia attualmente in corso.
«Dall’8 marzo sono stato male circa quindici-venti giorni – ha raccontato l’ex campione del mondo a Spagna ’82 – Non stavo bene, avevo sempre dolori ed ero fiacco. Non riuscivo a sedermi per il dolore alla schiena, ma non avevo né tosse né febbre alta: ho avuto problemi all’olfatto, ma non ai polmoni. Avevo sempre freddo e mi sono fatto portare due stufette. Però non ho avuto paura. Poi dopo nove giorni è andato via il dolore, ma sono stato in ballo 20-25 giorni. Ora sto alla grande e ho ripreso a correre. Ho cercato di fare il tampone, ma mi hanno detto che dopo trenta giorni dovrei essere a posto».
Anche Bergomi ha pensato di avere avuto un’influenza: «I miei amici mi prendevano in giro e mi dicevano che ci stavo pensando troppo, ma io non stavo bene, avevo sempre dolori, ero sempre fiacco. Sono stato uno stupido , ho sottovalutato questo contagio e sono stato troppo a contatto con la gente. Il 21 febbraio ho fatto l’ultimo allenamento e uno di loro (dei compagni di allenamento, ndr) aveva la polmonite, da lì poi non abbiamo fatto più partite.Il 25 sono stato a Napoli a commentare la sfida col Barcellona, poi sono stato a Perugia a vedere la sfida col Benevento».
Corriere.it