7 Novembre 2025 · Ultimo aggiornamento: 14:51

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Baiano: “La colpa non può essere solo di Pioli. Servono leader. Franchi dimezzato? Influisce sui risultati”

Rassegna Stampa

Baiano: “La colpa non può essere solo di Pioli. Servono leader. Franchi dimezzato? Influisce sui risultati”

Redazione

7 Novembre · 08:24

Aggiornamento: 7 Novembre 2025 · 08:24

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"In estate buon mercato. Mister? Deve essere scelto dalla società, non dalla piazza, sennò rischio di tornare nel caos"

Ciccio Baiano è stato intervistato da La Nazione, da grande ex viola, attaccante, allenatore e soprattutto uomo spogliatoio, come farà la Fiorentina a uscire da questa crisi?

«Non è semplice. Per niente. Quando nel giro di quattro giorni, si dimette il direttore sportivo e viene esonerato l’allenatore, significa che la situazione è molto, ma molto, complicata».

Sia sincero, tutto questo è davvero un perfida sorpresa, lo crede anche lei?

«Beh, mi sembra che in estate era stato fatto un buon mercato. Sono arrivati tanti giocatori, e si è alzato l’asticella puntando su un allenatore di esperienza. Che è successo? Non è scoccata la scintilla giusta e dall’obiettivo di portare la squadra in Champions ci si è trovati in questa situazione».

Colpa dell’allenatore?

«Gli allenatori pagano sempre, ma sia chiaro che non è possibile che una squadra come questa Fiorentina non riesca a fare tra passaggi di seguito… quindi la colpa non può essere stata solo di Pioli».

Proviamo a guardare avanti: per arrivare alla salvezza la Fiorentina che dovrà fare?

«Due cose».

La prima?

«Che il nuovo allenatore, chiunque esso sia, sia un profilo scelto dalla società, dai dirigenti e quindi non un profilo per… accontentare la piazza. Perché nel secondo caso, se fra qualche settimana la squadra non è ripartita nella direzione giusta, il rischio è di tornare nel caos».

La seconda c osa da fare?

«D’ora in poi a prendersi la squadra sulle spalle, a guidarla, dovranno essere i giocatori con grande personalità. Serviranno uomini che sanno essere leader in campo, quindi giocare bene e leader anche fuori, ovvero pronti a mettersi in discussione, ad ammettere errori. Se si dovesse cominciare a puntarsi il dito contro, a vicenda… tipo ‘tu hai fatto questo, no, non è colpa mia…’ allora saranno guai. Sarebbero solo alibi personali e quando si cercano alibi non si arriva ai traguardi».

Intanto, la piazza, i tifosi hanno acceso una contestazione pesante…

«Quando le cose non vanno è inevitabile. Chi sa di calcio, chi vive nel calcio, sa che quando tutto finisce in tilt la gente contesta. Inevitabile».

E quello stadio Franchi dimezzato dai lavori, secondo lei, può in qualche modo aver influito su un anno tanto brutto?

«Altroché. Sui risultati di una squadra influiscono tanti punti. Tante cose. E uno stadio mezzo vuoto si fa sentire. Ti condiziona. Il calcio è una materia delicata, è come un puzzle complicato dove per arrivare alla foto giusta bisogna mettere al posto giusto tutte le tessere. Bene, se una di queste tessere l’ha persa e non c’è più, il puzzle è incompleto. Rovinato. E lo stadio Franchi è una delle componenti della Fiorentina. E non è finita qui».

Ovvero?

«Provi a pensare quanti soldi in meno ha incassato la società da agosto o comunque da quando lo stadio aveva metà pubblico. Tanti in meno e quei soldi, magari avrebbero fatto molto comodo per affrontare il mercato di gennaio. Per acquistare rinforzi. Invece…». E invece è vero, il calcio è una materia complicata. Molto complicata.

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