Di Stefano Borgi
BUON COMPLEANNO “UCCELLINO”!
Non ho fatto a tempo a vedere Kurt Hamrin calciatore. Forse è stata una fortuna
(ho da poco scollinato i 50, e non mi lamento…) più probabilmente una sfortuna. Lo dico da tifoso viola, ma anche da giornalista, più in generale da appassionato di calcio. Come per Julinho, Montuori, Cervato, lo penso anche per Hamrin: mi
sarebbe piaciuto pagare il biglietto per vederlo giocare. E comunque sarebbe, da parte
mia, inutile ed ozioso aggrapparmi ai racconti, ai “sentito dire”, o ancor peggio ad
immagini in bianco e nero rubate sul web. Un personaggio come Kurt Hamrin lo
devi vivere, conoscere, se lo vuoi raccontare devi parlargli, stringergli la mano.
E guardarlo negli occhi. Ecco, almeno questa fortuna mi è toccata… e non una volta sola. Ricordo anche di avergli chiesto: “Scusi Kurt, le capita mai di avere rimpianti?” E lui:
“Sinceramente no. E poi guardi, qui ho davvero tutto”. Mi giro incuriosito e vedo una casa accogliente, la moglie Marianne che sorride, una foto sul camino che lo ritrae con i
cinque figli. Più in là un’altra foto: Hamrin che duella con Pelè (erano i mondiali in
Svezia del ’58). No, penso, a Kurt non è mancato proprio niente. Un gigante, oltre che “uccellino”…