Il giorno più triste della recente storia della Fiorentina è finito senza dichiarazioni da parte dei protagonisti gigliati. La società ha imposto un silenzio stampa completo alla squadra, con anche i dirigenti che sono rimasti a bocca chiusa. Nemmeno il dg Ferrari e il ds Goretti hanno provato a dare spiegazioni davanti ai microfoni.
La squadra, dopo aver raggiunto mestamente la trequarti per essere fischiata dai tifosi, ha ripreso la via degli spogliatoi e molto più tardi quella del Viola Park (oltre due ore per un ennesimo confronto), dove rimarrà fino a mercoledì, quando il gruppo partirà alla volta di Losanna.
Mentre i tifosi aspettavano nelle vie intorno allo stadio i giocatori sono infatti tornati al centro sportivo a bodo di alcuni van in modo da non dare nell’occhio ed evitare contestazioni. Silenzio stampa, «fuga» e ritiro, peggio di così la giornata del Franchi non poteva andare. E se le parole dei protagonisti viola torneranno realisticamente alla vigilia dell’impegno di Conference League (la Uefa obbliga le società alle conferenze stampa pena multe salatissime), il ritiro potrebbe anche proseguire a oltranza.
Un modo per compattarsi e giocarsi le chance che restano. Vanoli le sta provando tutte, a livello psicologico, per portare i suoi calciatori fuori da questo momento. Ma l’impressione è che non possa più rimandare una virata tattica, ormai necessaria dopo anche le buone cose viste nel secondo tempo contro la Dinamo Kiev.
La partita contro il Verona ha mostrato i soliti limiti difensivi della Fiorentina, fragilissima quando attaccano gli avversari anche con palloni lunghi e senza troppe pretese. Saranno giorni di allenamenti e riflessioni. Con la speranza di recuperare in modo definitivo tutti i calciatori della rosa, compresi Gosens e Fazzini che, nelle idee di Vanoli, sono decisivi per cambiare sistema di gioco. Lo riporta La Nazione.
