«Sulla sicurezza sul lavoro il Comune non prende lezioni da nessuno». A sera Palazzo Vecchio con l’assessore al lavoro Dario Danti esce dall’angolo rispedendo al mittente lo scenario ventilato in commissione che ha avvolto il tormentato restyling dello stadio (già di per sé in ritardo): l’irregolarità del cantiere.
«Nessun protocollo sulla sicurezza è stato firmato», l’attacco frontale del consigliere di FdI Draghi. No, la notizia è che a due anni dall’inizio dei lavori e a 9 mesi dalla firma del protocollo d’intesa sulla sicurezza – siglato il 25 febbraio scorso tra il committente Comune, impresa privata esecutrice di lavori, organizzazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil), oltre che a Usl, Ispettorato del lavoro, Ance e Confapi – né è stato applicato il ‘cantiere trasparente’ né è stata firmata la convenzione con la Cassa Edile, ente cuscinetto in questo caso tra Comune e ditte.
Questo non significa che gli operai lavorino illegalmente – Palazzo Vecchio ha in dote un suo protocollo appalti, compreso quello specifico per la tramvia e, appunto, per lo stadio -, piuttosto senza badge elettronico. Conseguenza: non è possibile verificare digitalmente quanti operai siano in cantiere ogni giorno, la presenza di lavoratori irregolari o non in regola con gli obblighi di formazione.
La leader di Firenze Democratica, Cecilia Del Re, si dice «costernata»: «La tutela del lavoro e della sicurezza sociale deve essere una priorità. – incalza – I protocolli virtuosi non sono fatti solo per essere firmati, ma per essere applicati e controllati». «Sul Franchi non c’è l’applicazione del cantiere trasparente, così come sul cantiere Foster» attacca Luca Vomero della Feneal Uil. «Manco c’è stato l’abbocco a chiamare Cassa Edile per firmare l’accordo. Il problema di questo paese è che facciamo i protocolli, ma come tutti sappiamo non sono sempre esigibili…», la punzecchiatura di Marco Carletti della Cgil. «Ognuno si assume la responsabilità di quel che dice», l’avviso di Danti, trafelato per il mancato promemoria dei sindacati fino a quel momento, prima di annunciare un tavolo tecnico d’emergenza con le parti sociali per fare il punto.
L’effetto domino del dossier stadio (delicatissimo per Palazzo Vecchio visto il centenario imminente) è l’accertamento estemporaneo dello stato dell’arte: «In applicazione al protocollo firmato – ha chiarito Danti – si è proceduto, e si continua a procedere, per verificare che le imprese coinvolte applichino il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionali del lavoro. E’ stato poi nominato il tutor di cantiere, ai sensi della normativa regionale coinvolgendo la Scuola Professionale Edile e CPT di Firenze, che, con sopralluoghi e relazioni, affianca il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione per implementare il livello di sicurezza e salute dei lavoratori e per effettuare un monitoraggio costante in tema di formazione sulla sicurezza sul lavoro. In sinergia tra impresa appaltatrice e Cassa Edile di Firenze è in corso di definizione l’utilizzo dello strumento Cantiere trasparente». Il cui ritardo sembra essere dipeso anche da problemi tecnici da parte di Cassa Edile nella predisposizione del software dei badge elettronici. Lo riporta La Nazione.
