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Fabbri: “Con Pioli ultime gare un horror, la squadra non lo seguiva più. Io non provavo emozioni”

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Fabbri: “Con Pioli ultime gare un horror, la squadra non lo seguiva più. Io non provavo emozioni”

Redazione

14 Novembre · 15:26

Aggiornamento: 14 Novembre 2025 · 15:26

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Il noto pesista, Leonardo Fabbri, analizza la situazione in casa Fiorentina dopo l'esonero di Pioli e l'arrivo di Vanoli

Leonardo Fabbri, pesista e tifoso viola, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola.

Ecco le sue parole: “Domani partirò per il Sudafrica per la preparazione e purtroppo riuscirò a distrarmi dalla Fiorentina. Anche nell’ultimo periodo mi sono meravigliato di me stesso per l’ininfluenza che ha avuto la Fiorentina su di me. In passato invece mi arrabbiavo tanto. Sono scioccato da questa cosa, perché le delusioni capitano, fanno parte del gioco, però ora c’è un’aria brutta. Prima o poi per carità passerà, ne sono convinto, e spero che Vanoli dia una scossa. Le ultime partite con Pioli le ho guardate come se fosse un horror ma sapendo che il protagonista prima o poi sarebbe morto o ci sarebbe andato vicino. Ed è brutto perché per me la Fiorentina è importante. Ho veramente vissuto malissimo le partite della Fiorentina nell’ultimo periodo”. 

Aggiunge: “Ci voleva una scossa, ma anche prima perché si vedeva. Poi capisco non fosse facile decidere perché con Pioli c’erano tre anni di contatto a tre milioni. Però menomale la scossa c’è stata, perché io pensavo non arrivasse. Speriamo Vanoli ci rialzi anche perché a Genova ho visto una partita non bella ma quantomeno ci hanno provato, c’è stata una reazione dopo il goal subito. Speriamo bene”.

Sulle parole di Vanoli in conferenza: “Non vorrei sia controproducente, che i giocatori diventino dei cani bastonati e che l’allenatore voglia troppo. I giocatori sono fortissimi, s’è visto anno scorso e la squadra è più o meno la stessa. Sotto l’aspetto mentale si vede che non gli piaceva Pioli o che c’era dell’altro o che non era scatta la scintilla. Adesso Vanoli deve lavorare sotto l’aspetto mentale perché giocare a pallone, lo sanno fare. Deve metterli in riga senza bacchettarli troppo perché, da sportivo, rischi di fare peggio. Nel mio sport, a differenza del calcio, ci mettono sotto pressione solo negli appuntamenti più importanti, mentre nel calcio basta perdere un paio di partite e succede il putiferio. Va capito la situazione: ai nastri di partenza sembrava dovessimo andare in Champions, mentre ora bisogna rendersi contro del momento, supportare, arrabbiarsi il giusto e speriamo bene”.

Conclude sulla preparazione atletica: “A Luglio secondo me non ti puoi allenare a Bagno a Ripoli nonostante il Viola Park sia il più bel centro sportivo d’Europa. Sul lavoro non so che abbiano fatto ma sembrano poco atletici”.

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