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Brovarone: “Siamo nelle mani di una banda di disgraziati, i giocatori, non mi fido di loro”

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Brovarone: “Siamo nelle mani di una banda di disgraziati, i giocatori, non mi fido di loro”

Redazione

13 Novembre · 23:44

Aggiornamento: 13 Novembre 2025 · 23:44

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L’intermediario di mercato critica i giocatori e invita all’unità una squadra che deve ritrovare identità e orgoglio

Questo pomeriggio Bernardo Brovarone, noto esperto e intermediario di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno per commentare i temi emersi dalla conferenza stampa di ieri. Parole dirette, le sue, che riflettono un misto di scetticismo e speranza sul futuro della Fiorentina.

Voglio andarci molto cauto. I requisiti di Vanoli sono molto positivi però si trova dentro una situazione molto complicata. Sono dell’idea che adesso si debbano dar la mano tutti in società: lui, Goretti e Ferrari dovranno far unione per uscire dalla crisi. Poi resta tutta quella banda di disgraziati, i giocatori, che dovranno essere i principali protagonisti d’ora in poi. Adesso la squadra ha una responsabilità enorme addosso, quella di dare risposte sul campo. Alla fine i sussurri raccontano comunque che con Pioli qualche ‘birbonata’ è stata comunque fatta, non credo che si siano comportati tutti in modo esemplare. Magari neanche l’allenatore, e io in questo non voglio metterci bocca, ma adesso non c’è più tempo per parlare di queste cose perché lui non c’è più”.

Brovarone crede che Vanoli possa essere l’uomo giusto per riportare entusiasmo e disciplina: “Adesso in panchina c’è un uomo che sinceramente mi sembra abbia catturato la simpatia e la stima delle persone, però siamo ancora a zero. È arrivato a Firenze solo venerdì mattina, adesso però voglio vedere la Fiorentina avvelenata in casa contro la Juventus. Qui ci siamo completamente dimenticati che cosa sia la tempra, la rabbia ed il furore calcistici. Ci sono squadre compatte e concrete composte da giocatori con personalità e carisma: il calcio è solo questo. Solo il Barcellona si può permettere di andare a fare le passeggiate negli stadi avversari, la Fiorentina no. Adesso stiamo vivendo un momento difficile e mi auguro che Vanoli riesca a risolvere la maggior parte dei problemi di questa squadra. Il calcio molto spesso è questione di una scintilla che scatta, e magari quando sei convinto di aver fatto le cose bene poi i risultati non arrivano: è il caso della Fiorentina, ed è sotto gli occhi di tutti”.

L’intermediario tocca anche il rapporto tra tifosi e società: “Quando trovi un uomo come potrebbe davvero essere Vanoli, magari davvero può presentarsi la possibilità di iniziare un percorso fatto di lavoro quotidiano e di combattimenti veri. Mi auguro che un giorno riusciremo a rilassarci tutti – addetti ai lavori, tifosi e tesserati – e che la Fiorentina riesca a trovare la quadra per regalarci gioie e serenità. Mi piacerebbe che con il suo arrivo possa tornare anche la fiducia nelle persone che gestiscono questo club”.

Toni duri, invece, sul giudizio verso la squadra: “Non mi fido per nulla di questa squadra. Dopo quello che è successo la scorsa settimana è normale che senta la pressione, e che nonostante i tanti problemi sia riuscita a dare un colpo di coda contro il Genoa: anche se andavo io in panchina sarebbe successo. Per questo l’ultima partita non la giudico, voglio esprimere un giudizio con il passare del tempo perché ancora non è il momento. Quella di Genova potrebbe essere una reazione di nervi, anche fisiologica e scontata: non mi sembra che la squadra abbia dato grandi segnali di ripresa. La partita contro la Roma è stata emblematica: i giallorossi vennero a Firenze in non ottime condizioni e riuscirono comunque a vincere”.

Infine, un’analisi sul passato recente e la fine del progetto Pioli: “Noi per settimane siamo stati a ragionare su cosa fare con Pioli, e secondo me si è forse perduto un po’ troppo tempo. La Fiorentina su di lui aveva davvero impostato un progetto, anche sulle giovanili, con una struttura seria: purtroppo nel momento in cui la dirigenza ha scelto di investire è saltato il banco. E adesso Vanoli è l’uomo giusto per noi: un operaio che può trasformare la squadra, finora troppo molle e disorientata”.

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