Domani o alla ripresa degli allenamenti dopo Marassi poco cambia, se non nell’organizzazione migliore di quello che c’è da fare, però sul fatto che sarà Vanoli a prendersi il compito di tirare fuori la Fiorentina da questa inaccettabile posizione in campionato con relativi oneri e onori, non ci sono più dubbi: pronto un contratto fino a giugno 2027. A deciderlo è stato il nuovo aggancio di ieri tra le parti, stavolta più convinto, dopo che un altro aggancio, e in questo caso con l’agente di Palladino, sempre ieri è rimasto lì fine a se stesso e non ha avuto più un seguito pratico: a quel punto i dirigenti viola, il direttore generale Ferrari e Roberto Goretti, che si è visto riconoscere lo spazio e il potere guadagnati dopo le dimissioni di Pradè con la nomina a nuovo direttore sportivo ufficializzata proprio ieri, sono andati dritti sull’obiettivo e su Vanoli.
Dentro la Fiorentina ha prevalso la linea comune che portava e adesso porta al tecnico che si è formato nelle giovanili azzurre e che poi ha guidato Spartak Mosca, Venezia (promozione dalla B alla A) e infine Torino, nonché autore in maglia Fiorentina del gol nella finale d’andata della Coppa Italia poi vinta dalla squadra allora allenata da Mancini (l’ultimo trofeo messo in bacheca), che è un bonus sempre utile da spendere, perché nome che riscuoteva apprezzamento e consenso tra tutte le varie anime del club per il lavoro svolto nelle esperienze precedenti e i modi di fare. Ciò che ha convinto a metterlo sopra Palladino, artefice lo scorso anno del miglior piazzamento della gestione Commisso con il record dei punti (sesto posto a quota 65) e che poteva contare sulla spinta propulsiva di gran parte dello spogliatoio per un ritorno a Firenze, e sopra Alessandro Nesta, legato a Goretti da conoscenza e stima reciproche avendo lavorato insieme a Perugia e a Reggio Emilia.
Così, mentre nel tardo pomeriggio di oggi Galloppa farà l’esordio alla guida della Fiorentina diventandone così il 60° allenatore, Vanoli da lontano osserverà Ranieri e compagni andare a caccia della terza vittoria nel cammino di Conference League con tutta l’attenzione di questo mondo per avere ulteriori spunti e ulteriori indicazioni: c’è da (ri)costruire una squadra che sappia togliersi dai guai in campionato e riportare entusiasmo a Firenze e tra i tifosi viola. Da domani con ogni probabilità, o dalla prossima settimana, ma toccherà a lui. Lo scrive il Corriere dello Sport.
