Stefano Pioli è stato presentato oggi al Viola Park come nuovo allenatore della Fiorentina, queste le sue parole:
“Devo sentirmi il miglior allenatore possibile per questa Fiorentina, le esperienze fatte mi hanno portato al livello più alto della mia carriera. Ho grande senso di responsabilità, so che c’è tanta aspettativa, ho delle buonissime sensazioni, ho trovato spessore umano, giocatori forti, un centro sportivo come mai visto di alto livello. Ci sono tutte le condizioni per fare un buonissimo lavoro, ho visto i giocatori che ci servono per mettere in campo quello che ci serve.
Ho scelto Firenze perchè me la sento dentro, alla prima chiamata che mi hanno fatto ho sentito sensazioni particolari, ho sentito che era la cosa giusta da fare, vivo di emozioni e sensazioni, non ho avuto nessun dubbio. Per il modo di giocare voglio più giocatori di qualità possibili, non bastano per vincere, ne abbiamo, sono importanti queste settimane, dopo le prime amichevoli che faremo avrò le idee più chiare, c’è una buona base su cui partire e fare un buon lavoro.
Conosco tutti i giocatori, ho visto quasi tutte le partite dello scorso campionato anche se poi i giocatori vanno conosciuti dal vivo, non so cosa manca, voglio puntare al massimo, alzare il livello, ho detto ai ragazzi che avremo uno stile di gioco chiaro. Ho parlato con Kean in questo periodo, non so in cosa possa aver inciso, lui è riconoscente, l’ho visto volenteroso, è molto forte
In questi 3 anni vogliamo provare ad alzare il livello, vuol dire provare ad andare in Champions, ad alzare un trofeo. Abbiamo tutto per prepararci bene, le squadre che vincono le partite sono quelle che si allenano meglio. Potevo fare scelte più comode ma ho preferito questa sfida, le amo.
Non bisogno più parlare di sistemi di gioco, si difende tutti insieme e si attacca tutti insieme. Sul centrocampo devo capire bene cosa ho in mano prima di decidere. Dzeko, Kean e Gudmundsson possono coesistere, abbiamo le caratteristiche per variare tanti moduli, ma dipende da loro, dallo loro disponibilità. Più giocatori di qualità abbiamo e più possibilità abbiamo di vincere. Sono arrivato con grande energia e con grande entusiasmo, possiamo fare un ottimo lavoro.
Non dobbiamo fare l’errore di focalizzarci su una posizione, Gudmundsson è un giocatore intelligente, ha qualità, dà soluzioni, è forte e conto molto su di lui. Idem Fazzini, non è importante la posizione, importante che abbia qualità, più diventiamo imprevedibili per i nostri avversari e più saremo pericolosi. Ho bisogno di tempo per capire, abbiamo fatto solo partitelle a metà campo.
Mi è bastata una video chiamata con Ferrari, Pradè e Goretti per cogliere questa opportunità, la mia volontà era quella ed è bastata poco. Al Milan se non avessimo tenuto Ibra dopo il primo anno avevo chiesto Dzeko, è una presenza molto importante nella nostra squadra.
Ci siamo sentiti con Commisso, siamo d’accordo, lui ha investito tanto su di me con un contratto lungo ma anche io ho investito tanto sulla Fiorentina, l’obiettivo è crescere di livello e migliorare, raggiungere i risultati che non sono mai arrivati in passato. Il rapporto con Commisso è bello, vogliamo migliorare.
L’esperienza in Arabia mi ha insegnato tante cose nuove, mi ha reso molto più elastico di prima, ho sentito dentro di me la volontà di cercare sfide che mi danno più emozioni e pressioni. Volevo tornare, in Arabia mi conoscevano per il Milan ma non molto per l’As Nassr, qui quest’anno, esclusi Inzaghi e Spalletti, ci sono i migliori allenatori: c’è Conte, Italiano, Allegri, Sarri e quindi volevo esserci anche io. Oggi sono un’altra persona, mi sento pronto e motivato.
Ho parlato con tutti i giocatori, Dodò l’ho trovato benissimo, è un ragazzo simpaticissimo, è un giocatore molto forte e ci puntiamo nel modo più assoluto, l’ho trovato molto motivato e dentro il gruppo, lo voglio più incisivo in fase offensiva, lui mi dice che ha fatto 8 assist io vorrei facesse più gol. Lui è uno dei giocatori che metteva più in difficoltà Leao sia in fase offensiva che difensiva
Tutte le scelte fatte sul mercato sono condivise, abbiamo preso questi giocatori non perchè sono italiani ma perchè sono forti e pensiamo possano alzare il livello. Fazzini è tifoso della Fiorentina e Viti è di Firenze ma non abbiamo presi questi giocatori per questo motivo. Il capitano? Ho un’idea di capitano molto alta, ho parlato con Luca Ranieri e penso che andremo avanti con lui.
Spero di avere tanti successi con i tifosi, ho avuto modo di conoscere molto bene i tifosi della Fiesole e loro mi hanno sempre colpito per la loro incisività. Beltran mi piace ma lo devo conoscere meglio, penso che la squadra al 75% sia di buon livello, la società si è detta pronta a intervenire se ce ne sarà bisogno.
La Conference è una competizione impegnativa, importante, vogliamo iniziare bene il preliminare, poi ci sarà la sosta, una volta passati i preliminari dovremo puntare assolutamente fino in fondo. Quelle due partite saranno le più dure perchè troveremo un avversario che sicuramente è più avanti di noi perchè avranno fatto 4/5 partite ufficiali in più, per questo dobbiamo allenarci al massimo anche negli allenamenti fin da subito.
La Nazionale? Ha chiamato la Fiorentina… Io migliorato? Sento di poter dare tanto alla squadra, dò tutto ma loro mi devono dar tutto, non mi piace chi non mi dà tutto, non posso accettare chi non arriva al Viola Park con entusiasmo. Sono fiducioso perchè ho visto tante gente di spessore.
Astori fa parte di me, lo sento, c’è nelle mie scelte, è qui con me, quando vado in ufficio anche se l’ufficio è cambiato rispetto ai campini. Per me stare qui è una sfida, dobbiamo avere il fuoco dentro. Potevo essere uno degli allenatori più pagati al mondo ma volevo mettermi in gioco, è una sfida per me. Ho visto che Allegri non ci ha messo tra le candidate per la Champions, vediamo, l’ho già scritto sulla lavagna…
Martinelli sarà il secondo portiere, è un ragazzo di grande qualità, smettiamola di giudicare un giocatore in base all’età, conta la qualità. Non ho ancora pensato al cambio tra coppe e campionato, è una cosa che dovrò vedere più avanti. Lo scorso anno Lazio e Milan non sono entrati nelle coppe, con 5 punti in più andavi in Champions, con 2 in meno arrivavi 9, è uno spazio sottile tra fallimento e trionfo.
Per me è stato un onore poter allenare Ronaldo, è molto di più di un campione, voi non avete idea di quello che c’è dentro e fuori dal personaggio Cristiano. Non l’ho allenato, ho condiviso con lui la sua gestione, ha l’ossessione su come fare gol, fa tutti i gesti in base a come poter arrivare al meglio alla partita, di cosa ha bisogno per poter fare gol alla prossima partita. Da quello che mangia, a quello che fa, a cosa ha bisogno.
Comuzzo è un giocatore forte, ci punto tantissimo, è un ragazzo serissimo, affidabile, seria. Lui in campo è preparato e vuole sempre dare il massimo. Ho chiesto alla società di non avere tanti giocatori, non serve avere tanti giocatori perchè chi sta sempre fuori perde motivazioni, non puoi fare 11 contro 11 con 10 giocatori che rimangono fuori a guardare. Preferisco avere problemi qualche partita, far giocare giovani, ma non avere in rosa giocatori scontenti che si sentono trascurati.