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La Gazzetta dello Sport è sicura: “Senza Europa sarà impossibile tenere Kean alla Fiorentina”

Firenze, Stadio Artemio Franchi, 08.12.2024, Fiorentina-Cagliari, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

La Gazzetta dello Sport è sicura: “Senza Europa sarà impossibile tenere Kean alla Fiorentina”

Redazione

27 Marzo · 08:58

Aggiornamento: 27 Marzo 2025 · 09:00

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Moise Kean è definitamente esploso alla Fiorentina. Adesso lo vogliono in tanti, in Italia potrebbe esserci anche il Napoli

Re Moise è pronto alla battaglia. L’Atalanta l’ha già colpita, ma non affondata perché il 15 settembre scorso al Gewiss Stadium finì 3-2 per la Dea e fu, alla quarta giornata, la prima sconfitta per la Fiorentina di Raffaele Palladino che stentava a ingranare dopo tre pareggi con Parma, Fiorentina e Venezia. Ma oggi la Viola lotta nuovamente alla pari con le big per agguantare un posto in Europa, grande o piccola che sia. E Kean è l’attore protagonista di questo film che a fine maggio deve avere un lieto fine.

Domenica non ci sarà quasi certamente Mateo Retegui nella Dea, ma ci sarà il numero 20 della Fiorentina che insegue il compagno di Nazionale nella classifica cannonieri: 22 centri per il nerazzurro, 15 per il viola a nove giornate dal termine. Difficile spodestare dal trono il vincitore in pectore. Ma Kean sta andando a mille e lo dimostrano i due gol segnati nella ripresa a Dortmund contro la Germania. Reti di pregio che gli conferiscono più autostima e che gli danno una diversa dimensione internazionale. Ora Kean insidia Retegui pure in azzurro. Ma, soprattutto, è l’indiscusso re di Firenze. Chi ci ha creduto, bravi Pradé, Goretti e Palladino, ha dei meriti indiscutibili. Moise ha segnato dappertutto con la maglia della Fiorentina facendo piangere la Juventus che lo ha ceduto l’estate scorsa.

A prescindere da quel che succederà a giugno, Kean per il club di Rocco Commisso è un affare in tutti i sensi. E’ stato acquistato dalla Juve per 13 milioni più 5 di bonus che a questo punto, vista la straordinaria stagione, i bianconeri incasseranno. Ma Moise, che ha firmato un quinquennale da due milioni e mezzo a stagione, e il suo management (l’agente Alessandro Lucci) hanno voluto inserire una clausola che consente a chi versa 52 milioni di prenderselo. Finora il centravanti è costantemente monitorato da tre club inglesi: Arsenal, Tottenham e Newcastle. In Italia solo il Napoli potrebbe farci un pensierino, considerato che Romelu Lukaku ha quasi 32 anni e Kean 25. Cedendo bene Osimhen, potrebbe anche investire. Sono discorsi che verranno fatti a giugno.

Quando Lucci e i dirigenti viola si siederanno al Viola Park per ridiscutere tutta la situazione. Un aumento di ingaggio è già ipotizzabile. La Fiorentina, entrando nella grande Europa, potrebbe trattenere l’attaccante. Senza Europa sarebbe praticamente impossibile. Vita Kean a Firenze. lo ha ribadito più volte, sta benissimo. Abita non lontano dal centro, gira con la sua Lamborghini, non nega un sorriso, un autografo, una foto a chi lo idolatra e lo aspetta pazientemente fuori dal Franchi dopo le partite interne. Mezzora è per chi lo ama e paga il biglietto. E questo non è da tutti.

Kean, lo dice chi gli sta vicino e ne ha vissuto l’evoluzione, è stracambiato. E’ più maturo, responsabile, sicuro di sè. Merito di Palladino che gli ha dato la fiducia e gli ha fatto capire che mezzi ha e dove può arrivare. Lui ha ripagato tecnico e compagni con super prestazioni e tanti gol. «Firenze mi ha fatto rinascere», il suo pensiero ricorrente. A Firenze, dove si è ritrovato con l’amico Zaniolo, esce, ma con moderazione. E’ papà di Marley che ha poco più di un anno e mezzo.

Quando può si dedica a lui e ha ripreso il rapporto con la fede alla quale sua mamma, a cui è legatissimo, teneva quando Moise era piccolo. «E da quando sono alla Fiorentina, la fede l’ho messa ancora più in pratica perché ho deciso di cambiare molte cose», ha detto in una recente intervista. Ma gran parte del tempo libero l’attaccante lo dedica alla musica. Dio e rap, il suo modo per caricarsi e per segnare valanghe di gol. Lo scrive La Gazzetta dello Sport

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