Sebastian Frey oggi sarà al Pepito Day, ecco le sue parole rilasciate al Corriere dello Sport: “Sono pronto, sarà emozionante rivedere quella porta. Poi celebriamo un amico come Giuseppe Rossi, a mio parere uno dei più grandi, se non il più grande della sua generazione. Chi mi metteva in difficoltà? Uno sì, era Sinisa Mihajlovic. Quando sapevo di giocare contro di lui facevo sedute specifiche, una solo per prepararmi sulle punizioni. Aveva un sinistro speciale.
La differenza la fanno i preparatori italiani, che sono ancora i migliori in un fondamentale, ovvero la cura del dettaglio. De Gea? Non lo conosco di persona ma di fama, perché gioca ad altissimi livelli da tanti anni. Se mi aspettavo un impatto del genere da parte sua in maglia Fiorentina? A dir la verità ero un po’ scettico… Perché? Per l’inattività. Stare fermo più di un anno (e a quell’età) per un portiere è difficilissimo. Pensavo avesse bisogno di più tempo per tornare in forma e adattarsi a un contesto nuovo. Se gli invidio qualcosa a livello tecnico? No, io non invidiavo niente a nessuno, neanche a Buffon e Casillas. Un po’ mi assomiglia, comunque. Anche lui è molto istintivo, come me. Esce poco dai pali? Lo dicevano anche di me. Però un portiere deve fare scelte in un centesimo di secondo. Spesso uscire non conviene. De Gea, comunque è senza dubbio uno dei migliori portieri del campionato”.