Rolando Mandragora è un sorta di Supereroe nascosto. Un Mandrake – volendo giocare un pò con il suo cognome – che la Fiorentina e Palladino hanno saputo far uscir fuori e diventare protagonista. Gioca, porta personalità al gruppo, si trova a meraviglia nella mediana (a cinque) del nuovo modulo della squadra viola, e – dato di non poco conto – si è messo anche a far gol.
Gol pesanti, gol belli, mai banali e che raccontano meglio (e bene) le qualità del piede del giocatore. Mandragora oggi è uno degli intoccabili nelle gerarchie di Palladino. Uno che – da Supereroe nascosto – si è fatto da solo. Si è ritagliato uno spazio vitale decisivo e lo ha fatto con impegno, costanza e tenacia, superando giudizi superficiali (al limite del luogo comune) che lo volevano e vedevano semplicemente un giocatore a disposizione. Una riserva.
Rolando Mandrake Mandragora è andato oltre – molto oltre – gli scricchiolii del mercato, quando, sulla falsariga delle decisioni prese nei confronti dei suoi ex compagni di avventura nell’altra Fiorentina (la Fiorentina di Italiano), in molti lo davano in direzioni lontane dal colore viola.
Classe 1997, contratto con la società viola in scadenza il prossimo anno (giugno 2026), Mandragora non si è fatto sopraffare dalle voci di mercato e anzi, si è messo accanto a Palladino come un leader. Come fanno i leader di un gruppo, di uno spogliatoio, quando c’è da mettersi al centro di un qualcosa di importante.
Ed eccolo irrompere sulla scena il Supereroe Mandragora che nel rendimento, da diverse partite, è senza dubbio fra i migliori protagonisti della Fiorentina. Il clou? Di sicuro quanto fatto nella ‘sua’ sfida con la Juventus. Lui che nella Juve era nato e che la Juve ha fatto girare senza – evidentemente – consegnargli la fiducia che meritata. Rolando è stato un faro del gioco viola. Ha dialogato alla perfezione con la qualità di Fagioli e il carisma di Cataldi. Uomo di raccordo fra la mediana e gli altri reparti, Mandragora occupa tutto il campo con la personalità del giocatore vero. Del ‘todocampista’.
Mandragora il gol ce l’ha nel sangue. E l’ha dimostrato ogni volta che ce n’è stata l’occasione. Il focus torna a soffermarsi così sulle ultime due partite della Fiorentina: quella di Conference con il Panathinaikos e appunto quella dell’altro ieri con la Juventus. Il Supereroe nascosto ha firmato due zampate niente male.
Pesanti, pesantissime, per il risultato e belle per l’esecuzione. E poi il confronto continuo con i compagni. I consigli da allenatore in campo, le discussioni a testa alta con gli arbitri. Sempre con personalità. Lo scrive La Nazione.