Fantasma nel primo tempo, non esattamente con il passo da leader nella ripresa, ma bravo nel gesto tecnico del gol. Il suo gol. Quel gol ritrovato che nel sacchetto (vuoto) delle buone cose da riportare a casa dalla trasferta di Napoli, può rappresentare un appiglio prezioso per ritrovare – o almeno il tentativo di farlo – l’islandese. Ne aveva bisogno, Gud di quel gol nella porta del Napoli. Ne aveva bisogno lui, come del resto Palladino e tutta la Fiorentina. Già, perchè quel giocatore arrivato dal Genoa e voluto a tutti i costi, ha un bisogno (e sicuramente anche una voglia) da matti di ridimostrare a tutti che l’incubo, il tunnel, in cui è finito, per mille ragioni, da quando ha indossato la maglia viola, deve per forza finire. La domenica di Napoli di Gud è stata un susseguirsi di sorprese. La prima, quella maglia da titolare (sintomo di grande fiducia nei suoi confronti) che Palladino gli ha consegnato dopo la prova, una manciata di minuti senza scosse, in Conference.
La seconda, che per dargli una chance preziosa, l’allenatore ha addirittura scelto di lasciare fuori Beltran (il migliore ad Atene). La terza, ovviamente, quel gol, nato da uno scambio bello e quasi d’altri tempi con Kean e che Gud ha saputo confezionare una conclusione di quelle… alla Gud. Ora però il lampo di Napoli deve essere la scintilla della rinascita. La Fiorentina continua ad avere fiducia in lui. E lui vuole prendersi e dare a Firenze tutto quello che Firenze si aspettava e si aspetta. In Conference o al massimo domenica con la Juve, la ripresa. Avanti, Gud. Lo scrive La Nazione.