Cataldi inventa. Gioca alla grande, segna, messaggia ‘via telecamera’ con Bove e trascina la Fiorentina nella storia. Ottava vittoria consecutiva in campionato, terzo posto in classifica che con una sfida da recuperare (quella con l’Inter) autorizza a sogni proibiti. Champions, scudetto… Bello. Palladino, insomma, ha fatto ripartire la squadra viola. L’ha rimessa in carreggiata e lo ha fatto in una domenica affatto facile.
La Fiorentina affronta il Cagliari in stile ‘vecchia maniera’. Non nel modulo (avanti con 4-2-3-1) ma nei protagonisti. La fase offensiva infatti, con la contemporanea assenza di Colpani e Kean (oltre a quella di Bove) gira attorno a un’asse di giocatori col marchio della scorsa stagione: Ikonè, Beltran, Sottil e Kouame versione centravanti. Il Cagliari si mette in mostra con un possesso palla diretto da Viola e con Luperto molto attento a distribuire palloni partendo da lontano. Dodo è il primo a cercare di sbilanciare il match, ma non è preciso in almeno un paio di situazioni, bella (e concreta) invece la triangolazione Adli, Beltran, Cataldi con l’ex Lazio preciso nella conclusione per il vantaggio. I viola si svegliano. Personalità e qualità (con Adli primo attore) fanno la differenza anche se il Cagliari non molla.
Nella ripresa Palladino prova a ripartire con gli undici titolari sistemati al fischio d’inizio, mentre Nicola consegna le chiavi della sua squadra a Gaetano (partito dalla panchina). Dieci minuti ed ecco Colpani e Kean per Ikonè e Kouame. La Fiorentina dovrebbe diventare un’altra cosa ma il Cagliari concede pochissimo e la partita rimane contratta. Va poi in scena la prevista staffetta Sottil-Gud. Si continua a soffrire. Moise appare in giornata no e nonostante i big in campo la Fiorentina soffre la manovra del Cagliari. Luvumbo, Gaetano e Pavoletti hanno… strane idee. Puntano al risultato, al pari. Costruiscono tanto, ma la finalizzazione non c’è. Meglio così. Lo scrive La Nazione.