La partita del 22 settembre contro la Lazio al Franchi, vinta 2-1 grazie a un rigore di Gudmundsson, ha segnato una svolta per la Fiorentina. Fino a quel momento senza vittorie, la squadra di Palladino ha trovato la sua identità grazie a un cambio di modulo (dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1). Da allora, i viola hanno inanellato una serie straordinaria di successi in campionato e coppa, con l’unica sconfitta contro l’Apoel in Conference League. Questo exploit ha portato la Fiorentina vicino alla vetta della Serie A e tra le prime otto in Conference League, riaccendendo l’entusiasmo in città.
Palladino, inizialmente accolto con scetticismo, è ora visto come l’artefice di un possibile ritorno in Champions dopo 16 anni. Alcuni, persino, paragonano questa Fiorentina alla leggendaria “ye-yè” del 1969, vincitrice dell’ultimo scudetto viola: una squadra giovane e sottovalutata che ha sorpreso tutti. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.