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Repubblica: “Servono 100 milioni per rifondare. Nessun prestito sarà riscattato. Vanno via quasi tutti”

Firenze, Stadio Artemio Franchi, 11.02.2024, Fiorentina-Frosinone, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

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Repubblica: “Servono 100 milioni per rifondare. Nessun prestito sarà riscattato. Vanno via quasi tutti”

Redazione

31 Maggio · 12:26

Aggiornamento: 31 Maggio 2024 · 12:26

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Adesso tocca a Commisso. Dopo la delusione di Atene, e prima di ripartire per gli Stati Uniti, il presidente dovrà chiarire bene ai suoi uomini la strategia e gli investimenti per il futuro. Un passaggio fondamentale per programmare la nuova Fiorentina, che chiusa l’avventura Italiano adesso dovrà ripartire da zero. O quasi. Servono idee chiare ma, soprattutto, servono soldi. Almeno cento milioni se si vuole essere ambiziosi. Sempre che Commisso dopo l’ennesima delusione non decida di vendere, e allora lo scenario cambierebbe. Ma i tempi sarebbero lunghi e c’è da pensare al presente.
La prima questione da risolvere riguarda la società. Se i nuovi ruoli di Ferrari e Pradè non sono stati dettati soltanto dall’emergenza di un momento drammatico, ma sono una scelta strutturale, l’unico pensiero sarà sostituire Burdisso, che potrebbe andare alla Roma. Il nome che si fa è quello di Roberto Goretti, 48 anni, con esperienze da direttore sportivo a Perugia, Cosenza e Reggiana. Per la verità Pradè avrebbe preferito riportare a Firenze Macia, ma pare che su di lui ci sia un veto assoluto. Quindi, Goretti. A meno di sorprese. Poi tocca all’allenatore. Pradè ha già aperto il casting e il profilo che piace di più è quello di Palladino. Il Monza ha già fatto sapere al tecnico e alla Fiorentina che è disposto a liberarlo se trova un accordo con la società viola (a Monza potrebbe andare Baroni). Il suo nome è il primo della lista. Ci sarebbe anche Vanoli, ma sembra destinato al Torino. Aquilani in questo momento è un po’ defilato. Tutti nomi che non eccitano la fantasia dei tifosi, che vorrebbero Sarri. Ipotesi affascinante ma irrealizzabile. Sarri chiede garanzie che Commisso non è in grado di dargli. Meglio un allenatore che non ha troppe pretese. Se tutto va bene dopo l’Atalanta potrebbe esserci l’annuncio dell’arrivo di Palladino, sempre che in fase di trattativa non emergano problemi.
Ma la questione vera sono i giocatori. Il gruppo viola è arrivato alla finale con l’Olympiacos sfinito nelle gambe, negli stimoli e di testa. Normale che ci sia un ricambio, la questione è che il ricambio rischio di azzerare o quasi questa Fiorentina. Partiamo dalle cose facili. Nessun prestito sarà riscattato. Arthur costa troppo, per Maxime Lopez servono nove milioni da girare al Sassuolo, a Faraoni hanno fatto vedere pochissimo il campo figuriamoci se rimane e Belotti è stato un fiasco completo. Senza dimenticare che Castrovilli è svincolato. E siamo già a cinque giocatori da rimpiazzare, magari scegliendo un po’ meglio stavolta. Poi ci sono gli incerti. Bonaventura non ha raggiunto la percentuale di presenze per far scattare il rinnovo quindi il contratto finisce qui. Può darsi che la Fiorentina tratti con lui il prolungamento di un anno, ma si deve accontentare di un ingaggio simbolico. Anche Ikoné è ai saluti, così come Duncan, Sottil e Nzola, un altro flop terribile. Pure Christensen se ne potrebbe andare, ce ne faremo una ragione. E arriviamo a Kouame. Ha un opzione per il 2025 ma la Fiorentina vorrebbe tenerlo e gli offrirà un prolungamento fino al 2027, bisogna vedere se il giocatore accetterà. Il vero punto interrogativo, però, sono i due argentini, Martinez Quarta e Nico Gonzalez, e qui tutto dipenderà dalle offerte che arriveranno sul tavolo della Fiorentina. Anche Quarta è in scadenza l’anno prossimo, quindi o rinnova oppure la Fiorentina deve venderlo. Lui vorrebbe fare esperienza altrove, le prossime settimane saranno decisive. Una riflessione poi, andrà fatta su Nico Gonzalez. È il miglior talento della squadra viola, ma nelle occasioni importanti sparisce dal campo. Un limite caratteriale che potrebbe convincere Commisso a venderlo. L’anno scorso il presidente rifiutò 40 milioni dalla Premier, se dovesse arrivare un’offerta simile stavolta ci penserebbe. Alla luce di tutto questo è evidente che Pradè ha davanti a sé una vera e propria rivoluzione, e per mettere in piedi un nuovo progetto altrettanto ambizioso di quello di Italiano ha bisogno di poter fare investimenti importanti. Ed è qui, appunto, che entra in gioco Commisso. A proposito, gira voce che il Viola Park costi oltre dieci milioni di gestione all’anno, più o meno l’ingaggio di due giocatori forti. Lo scrive la Repubblica

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