
E ora che si fa? La domanda, più o meno, sarà questa. Da una parte Vincenzo Italiano e dall’altra i destinatari del quesito, ovvero Nzola e Beltran. Di professione, entrambi, centravanti, ovvero attaccanti, ossia uomini-gol, ma che di gol, in questa prima parte della stagione, proprio non ne hanno segnati.L’allarme, in casa Fiorentina, è ormai rosso e per Italiano la questione sta diventando un maxi-problema.
Da affrontare subito e magari iniziare a risolvere prima che a scatenarsi siano le voci del mercato che apre subito dopo Capodanno.E ora che si fa? Chiederà dunque l’allenatore ai suoi Nzola e Beltran che – forse anche per il loro rendimento in negativo con la maglia viola – non sono stati chiamati nelle rispettive Nazionali e dunque rimarranno a Firenze, da qui alla sfida con il Milan del prossimo 25 novembre.Occasione di prestigio persa (quella della mancata convocazione), ma anche occasione preziosa proprio per Italiano che avrà modo di lavorare al massimo su (e con) i due, scovarne disagi psicologici, provare ad accendere il loro motore dell’orgoglio che poi porti a quello che fino ad oggi non è riuscito loro di fare.La crisi di Nzola di pari passo a quella di Beltran (assente in campo nel weekend ma per infortunio), ha toccato il fondo nel match con il Bologna quando dopo appena 45 minuti di (non) gioco, Italiano ha resettato l’ennesima occasione concessa a Nzola riaccendendo l’idea, di riserva, di sistemare Kouame nella posizione di centravanti.Una mossa, questa, che sarà la base dei faccia a faccia e degli allenamenti che nei giorni dello stop al campionato, l’allenatore vivrà accanto ai suoi bomber.Punto primo: Italiano vorrà capire perchè, a livello di testa, Nzola e Beltran sembrano aver perso tranquillità e fiducia nei loro messi.Punto secondo: Italiano farà un esame tattico su dove e perchè, due attaccanti fra l’altro con caratteristiche fisiche molto diverse, hanno ciccato in contemporanea il rendimento nel suo 4-2-3-1.
Insomma, se il modulo potesse (e potrebbe) risultare indigesto a uno, viceversa avrebbe dovuto in qualche modo essere in sintonia con le prestazioni dell’altro. Il fisico, le sponde e la forza di Nzola, sono qualità molto diverse dalla tecnica, la rapidità e la ricerca di spazi di Beltran.Punto terzo: Italiano aprirà il confronto con i due attaccanti allargando il discorso anche sul lavoro degli esterni offensivi. Su come (ovviamente Nico a parte) i vari Ikonè, Brekalo e Sottil riescano a portare un apporto maggio e migliore alla sviluppo della manovra offensiva ein particolaree al lavoro delle punte centrali. Inizia, insomma, per Nzola e Beltran una sorta di ritiro supplementare dopo quello dell’estate scorsa. Ultima chiamata per ripartire e per il riscatto. Poi arriverà il mercato. Lo scrive La Nazione.