«Da quel giorno non sono stato più Batistuta, ma Batigol». Per capire cosa possa significare nella storia di un giocatore della Fiorentina la partita con la Juventus, si possono citare tanti episodi. Quelle parole però, nascoste in una vecchia e bellissima videocassetta nella quale il Re Leone raccontava se stesso e i suoi anni in viola, valgono più di qualsiasi altro esempio. Era la sua prima stagione a Firenze, e fino a quel momento non era andata benissimo: 17 presenze, e 3 gol. Poi, il 26 gennaio del 1992, qualcosa cambiò. Un colpo di testa, la curva sotto la Fiesole, la vittoria. Quel giorno (appunto) è nato Batigol. Perché i tifosi iniziarono a chiamarlo così (bastò quella rete, per cancellare mesi e mesi di critiche) e perché da quel momento l’argentino non si fermò praticamente più. Doppietta al Genoa la settimana successiva, tripletta al Foggia, doppietta (alla Roma) e, per chiudere, altri due gol con l’Atalanta. Lo scrive il Corriere Fiorentino.