Tokyo, 15 gennaio 2017. Takuro Matsunaga ha 14 anni e sta guardando la televisione. Ama il calcio e s’imbatte casualmente in Fiorentina-Juventus. Un semplice zapping, che gli cambierà per sempre la vita. La storia raccontata dal Corriere della Sera
«Ero tifoso dell’Arsenal e guardavo soprattutto la Premier League, però quel giorno mi soffermai sulla Serie A. La Juventus è una squadra molto famosa quindi, mentre iniziai a guardare quella partita, confesso che parteggiavo per i bianconeri, ma durante la partita c’è stata come una metamorfosi e alla fine del match mi sono scoperto tifoso viola. Restai incantato dal calcio offensivo di mister Paulo Souza. Era un calcio eccitante da guardare».
Quella partita finì 2 a 1 per la Fiorentina, reti di Kalinic e Badelj. Una vittoria importante che ha cambiato la vita di Takuro. Quel giorno segnò una svolta. Dopo il match, iniziò a cercare informazioni sulla Fiorentina online, scoprì tutta la bellezza e la storia di Firenze. E decise di intraprendere il grande viaggio. Oggi Takuro vive e studia a Firenze. E va allo stadio quasi tutte le domeniche.
«Sin dal giorno in cui ho visto quella partita alla tv, mi sono sempre detto che un giorno sarei venuto a vivere a Firenze. Ricordo che iniziai a cercare su internet i college giapponesi che avevano programmi di scambio per studiare all’estero presso l’Università di Firenze. Molti diranno che sono fuori di testa a decidere un college solo per la Fiorentina. Tuttavia, la Fiorentina per me non era soltanto una squadra di calcio, quindi ho scelto di partire e adesso sono qui a vivere il momento più bello della mia vita».
Come trascorri le tue giornate in città?
«Sono venuto a Firenze in virtù di uno scambio universitario, frequento le lezioni alla facoltà di scienze sociali a Novoli nei giorni feriali e poi studio in biblioteca. Nei giorni liberi vado spesso allo stadio a seguire gli allenamenti, mi faccio i selfie con i calciatori quando escono dai campini, chiedo a loro un autografo».
Qual è stata l’emozione dello stadio?
«Adoro il momento in cui tutti i tifosi che condividono lo stesso amore e la stessa passione dimenticano i propri problemi, il momento in cui l’intero stadio si riempie di pura felicità dopo un goal segnato e dopo una vittoria».
Hai imparato l’inno della Fiorentina?
«Mi ritrovo spesso a canticchiarlo nella mia quotidianità, ma non direi di averlo imparato tutto, è difficile per me. Sto ancora cercando di memorizzarlo».
Conosci i cori della Fiesole?
«Sì, sto imparando anche quelli, le ultime partite le ho seguite proprio nel cuore della curva Fiesole».
Cosa ti piace di Firenze e della Fiorentina?
Amo i paesaggi suggestivi e storici della città. La cosa più bella della Fiorentina è il fatto che non è un grande club, come la Juventus o l’Inter, ma allo stesso tempo è in grado di vincere contro di loro. Questa squadra per me è molto romantica, ci sono tanti giovani promettenti, ha un potenziale nascosto che potrebbe esplodere.
Qual è il tuo angolo preferito di Firenze?
Inutile dire che per me il posto più bello è lo stadio. Però mi piace tantissimo anche Piazzale Michelangelo, la vista notturna delle luci della città da lì è qualcosa di speciale.
Qual è il tuo calciatore preferito?
Per primo mi viene in mente Bernardeschi. È stato anche merito suo se mi sono innamorato della Fiorentina, peccato che ci abbia traditi, infatti adesso provo sentimenti contrastanti nei suoi confronti. Tra i giocatori attuali, Castrovilli e Martinez Quarta sono i miei preferiti. Ho comprato le maglie con i loro nomi. Vedo del potenziale in Ranieri e penso che possa essere una futura stella della squadra.
Hai nuovi amici a Firenze?
Sì, ho conosciuto un paio di amici della mia università, con cui esco quotidianamente. Mi hanno mostrato la città e mi hanno fatto sentire a casa in questo ambiente completamente nuovo. Ho anche un amico tifoso della Fiorentina e andiamo a vedere le partite insieme. Sono molto grato a tutti loro.
Ti manca il Giappone?
Certamente mi manca la mia città natale, Tokyo. Mi mancano la mia famiglia, i miei amici e il cibo giapponese. Tuttavia, amo la mia vita a Firenze e non voglio andarmene. Questo grazie ai miei meravigliosi amici qui e perché preferisco città più tranquille come Firenze piuttosto che città frenetiche come Tokyo. E poi certo, la Fiorentina, è il motivo principale per cui voglio restare a vivere qui.
COMMISSO SI SIEDE CON I TIFOSI