Gaetano D’Agostino ha parlato a 90min del suo rapporto alla Fiorentina con Sinisa Mihajlovic, queste le sue parole:
“L’ho avuto a Firenze, è stato un bravissimo allenatore. Dell’uomo non c’è aggettivo, ma non perché adesso è venuto a mancare. Anche prima della malattia che ha affrontato come un guerriero, lui era un persona che ti diceva le cose come stavano, diceva la verità in faccia, e apprezzava le persone che facevano lo stesso con lui. Era un Uomo con la U maiuscola. In questo momento storico fatto di ipocrisia e di maschere, gli ho sempre voluto bene ma proprio perché era così”.
Lei si ricorda il primo allenamento con Sinisa Mihajlovic?
“Se non mi sbaglio eravamo a Moena. Parlò alla squadra e a me, e mi disse che ero un grande giocatore e disse poi alla squadra: ‘Non vi mancherò mai di rispetto e dirò le cose dentro lo spogliatoio’. Ha sempre mantenuto la sua etica, ovvero quella di non scendere mai a compromessi con nessuno”.
Lei si ricorda un match in particolare della gestione Mihajlovic?
“La prima partita contro il Napoli: c’era qualcuno della dirigenza che non mi voleva far giocare e lui mi chiamò nella sua stanza e mi disse: ‘Io vado contro tutti, ti faccio giocare e mi devi dimostrare che quello che penso non è sbagliato!’. Poi feci gol, l’andai ad abbracciare e mi disse testuali parole: ‘Mi hai dimostrato di essere un campione’. Questa cosa me la disse all’orecchio ed è la prima volta che la dico in un’intervista. Ritenevano che non fossi pronto per un problema al ginocchio, ma lui mi ha fatto giocare alle spalle di Gilardino e feci gol dell1-1, e quando mi fece uscire mi disse quelle parole”.