Gianni Resti, ex assessore alla cultura della Provincia di Siena, ha scritto una lettera a La Nazione dopo essere andato allo stadio Franchi in occasione di Fiorentina-Venezia denunciando il grave problema delle barriere architettoniche nell’impianto concepito ormai un secolo fa
«Carissimo signor sindaco della città di Firenze, mi permetto di scriverle nel giorno di Pasqua dopo che ieri pomeriggio ho assistito alla partita tra la Fiorentina e il Venezia. Ero con la famiglia in Maratona a tifare per i colori viola. Le scrivo in qualità di di disabile motorio che da oltre cinquant’anni è abituato a lottare contro le barriere architettoniche. Ieri è stata molto dura compiere un discreto percorso a piedi per arrivare sotto la Torre di Maratona».
«Le scale elicoidali e la scalinata senza appoggio che permette non solo in tribuna Maratona di giungere al proprio posto, sono vere e proprie barriere architettoniche. Per conquistare la mia posizione ho dovuto chiedere alle persone di alzarsi e sono stato male a sedere per il ridottissimo spazio esistente fra le gradinate che dalla Torre di Maratona digradano verso il terreno di gioco».
«Lo stadio Franchi è una barriera architettonica continua e completa! Ho deciso di scriverle perché intorno alla ristrutturazione dello stadio comunale fiorentino non ho mai sentito parlare o scrivere di abbattimento delle barriere architettoniche esistenti in tutto lo stadio. Un nuovo stadio moderno soprattutto dal punto di vista tecnologico, avrebbe rappresentato una svolta non solo dal punto di vista sportivo, ma anche sul piano architettonico!».
«Così pare che non sia e che mai sarà e quindi lei si deve fare garante per tutte le persone con una difficoltà in più degli altri per permettere loro di frequentare liberamente e “democraticamente” lo stadio senza essere costrette ad essere parcheggiate in un apposito spazio riservato ovviamente ai “diversamente abili“».
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