L’apoteosi dell’”allegrismo”, corrente di pensiero calcistico che teorizza e pratica la vittoria di misura, anzi di corto muso, meglio se oltre il novantesimo e con un autogol. La Juve di Massimiliano Allegri vince l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, grazie a un’autorete di Venuti su un cross urticante di Cuadrado, a chiudere una partita in cui la Signora è stata abbastanza dominata e quasi mai dominatrice. La beffa delle beffe nella notte del ritorno a Firenze di Dusan Vlahovic, il grande traditore. Vlahovic è stato fischiato e insultato, poco meno di trentamila tifosi viola non gli hanno perdonato nulla e lui ne ha risentito. Non è stato il solito Vlahovic, si è divorato un gol nell’unica vera occasione di cui ha goduto. Il risentimento dei fiorentini è stato però punita dagli dei. Ci ha pensato un colombiano scanzonato, Juan Cuadrado, quando tutti immaginavano che lo 0-0 sarebbe stato ineluttabile. Il suo traversone teso è stato mancato da Terracciano in uscita, forse sporcato dal non intervento di Milenkovic, finché la palla è carambolata sul “povero” Venuti ed è rotolata con lentezza in rete. Per la Fiorentina, la più atroce delle sconfitte. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.